L’atmosfera che si respira prima di alzare il sipario è di allegria, quasi a voler smitizzare la tensione passata a provare e riprovare in questi lunghi mesi di preparazione per il Musical “I Promessi Sposi”, riadattato dalla sapiente anima di Piero Desantis, portato in scena ieri sera al Teatro Mercadante dai ragazzi del liceo Classico-Artistico “Zingarelli” di Cerignola in sinergia con il liceo Scientifico di Stornarella. Un successo meraviglioso costruito con grinta, determinazione da parte di chi a vario titolo ha saputo dare la linfa giusta a un testo come quello del Manzoni difficile da adattare ma al tempo stesso mai banale: musiche, costumi e scenografie pare di essere in una partita di calcio dove i gol quelli decisivi arrivano quando meno te l’aspetti. Sin dalle prime battute del musical l’intesa dei vari interpreti lo si nota rapidamente, da sfondo la scenografia che raffigura uno spaccato di Lecco dove si svolgerà la parte iniziale con i vari passaggi che si intersecano in un puzzle che si costruisce man mano, l’eterna lotta del bene contro il male oscuro emerge con forza dallo scontro fra Cristoforo (Paolo Battaglino) e Don Rodrigo (Antonello Vece), nel tentativo di togliere Lucia dalle sue grinfie, e fra L’innominato (Michele Detto) e il Cardinal Borromeo interpretato ancora da Battaglino. Antonio Carbone e Roberta Figliola nelle vesti di Renzo e Lucia, fra dialoghi e canzoni rendono bene l’essenza della storia, unitamente a Francesco Romagnuolo nel ruolo di un impaurito Don Abbondio perfettamente a suo agio, unitamente al corpo di ballo e ad altri interpreti che pur avendo un ruolo secondario, da chi interpretava i Bravi all’Untore (il Rap ha contagiato la platea), ha dato il proprio importante contributo. Bernadetta Berardi fra il ruolo di Perpetua e della Madre di Cecilia colpita dalla peste dà pieno il senso di ciò che rappresentò quella parte difficile del testo manzoniano; alla fine applausi scroscianti del pubblico e abbracci liberatori per aver portato a compimento un capolavoro. (Fotogallery a cura di Gianfranco Claudione e Lucia Grosso)
Le voci raccolte nel back-stage a fine serata si snodano fra complimenti, voglia di pensare al futuro e particolari inediti: “E’ stato durissimo questo progetto, tutti hanno dato l’anima siamo felici per come è andata, e dobbiamo ringraziare di cuore un grande professionista quale è Piero De Santis”, dice Gerardo Amato che insieme agli altri colleghi ha curato la parte scenografica della storia. Il regista vorrebbe scherzosamente evitare il nostro microfono ma si scioglie e dice: “Soddisfatto? Da uno a mille duemila, è stato tutto fatto in casa lo abbiamo ricostruito alla cieca, se siamo andati oltre le aspettative lo dobbiamo all’intenso lavoro di squadra di tantissime persone, sono troppo felice”. Per Francesco Romagnuolo “E’ stata una bellissima esperienza, siamo partiti da zero anche se abbiamo avuto dei problemi, siamo riusciti a toglierceli. Io amo il teatro sin da piccolo ho voglia di continuare a lavorare su questo fronte vedremo cosa deciderà il futuro per me, ogni volta che entro qui è come la seconda casa e siamo una grande famiglia”. Michele Detto nelle vesti de l’Innominato racconta: “Non so cosa sto provando dopo l’ennesimo capolavoro teatrale dopo Rugantino, speriamo di vincere anche tanti premi dopo l’anno scorso perché ce lo meritiamo”; Antonello Vece, alias Don Rodrigo: “Ci siamo superati, difficile fare similitudini con ciò che avvenne un anno fa anche se aveva lo stesso grado di difficoltà, abbiamo dimostrato di essere noi stessi”. Roberta Figliola ci svela un particolare inedito: “Inizialmente la scelta non era sui Promessi Sposi, erano diverse le scelte a disposizione fra cui Notre Dame de Paris, purtroppo quell’opera aveva più voci maschili che femminili così ci si è orientati sul testo manzoniano, un plauso all’intero corpo di ballo che ci ha dato una mano incredibile senza di loro sarebbe stato il vuoto. E’ stata la mia ultima esperienza quest’anno, fra il pre musical e il durante avrò pianto 15 volte”; entusiasta Giuliana Colucci, dirigente scolastica: “L’impegno dei ragazzi, docenti e di tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo spettacolo è stato meraviglioso, penso soprattutto alle amicizie che si sono create fra i ragazzi, che hanno conosciuto se stessi sia davvero qualcosa di assolutamente prezioso, abbiamo fatto gol e non vogliamo fermarci qui”.