Lo scorso 11 agosto, in una lettera aperta inviata al Sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo, il comitato cittadino del Partito della Rifondazione Comunista chiedeva a quest’ultimo e all’Amministrazione Comunale se fossero a conoscenza di un articolo pubblicato alcuni giorni prima dall’edizione torinese del quotidiano “Metro”, intitolato “Scorie Nucleari, è stretta finale per il deposito”. L’articolo rendeva noti i risultati di un’indagine condotta dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), riguardante l’individuazione delle aree ritenute idonee, in Italia, ad ospitare il deposito unico di scorie nucleari della capacità di 900mila metri cubi: tra queste, vi sarebbe il Tavoliere e, in particolare, il territorio di Cerignola.
Giannatempo risponde così alle sollecitazioni di Rifondazione Comunista: <<Con riferimento all’articolo del giornale “Metro”, nello stesso si legge che l’Ispra ha pubblicato i criteri di esclusione sulla base dei quali sarà possibile individuare il sito che ospiterà il deposito di residui radioattivi permanenti. La Guida Tecnica n.29, pubblicata su www.isprambiente.gov.it, ad oggetto: “Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività”, riporta i criteri di esclusione e quelli di approfondimento per la scelta del sito. Tengo a precisare che sarà la Sogin, società dello Stato incaricata dell’attuazione dello smantellamento delle ex centrali e della gestione dei rifiuti radioattivi, ad effettuare la valutazione specifica dei criteri stessi e, una volta individuato il sito idoneo, ad avviare il procedimento con il preventivo coinvolgimento delle realtà locali, le quali poi dovranno esprimersi in merito all’accoglimento della proposta. In tal senso, nel malaugurato caso in cui fosse individuata Cerignola quale sito destinato al deposito di rifiuti radioattivi di bassa e media intensità, sarà il Consiglio Comunale ad esprimersi, dopo avere effettuato un’ampia consultazione della cittadinanza e interessato la Regione Puglia, che ha competenze in materia ambientale. Questo Comune. per ora, non può che augurarsi che la scelta non ricada sul territorio di Cerignola che, oltre ad essere classificato sismico dalla normativa nazionale, ha un paesaggio ancora incontaminato sotto il profilo della radioattività. E tale dovrà rimanere. Sarà premura di questa Amministrazione mantenere una costante attenzione alla problematica e informare sulla vicenda la popolazione. Ringraziando il Partito della Rifondazione Comunista per la sua sensibilità e attenzione ai temi che più da vicino riguardano la nostra città, assicuro a tutti la costante vigilanza di questa Amministrazione. Abbiamo già dato in tema di ricezione dei rifiuti, non siamo affatto disposti ad ospitare né scorie nucleari né nuova immondizia di qualsiasi tipo>>.
questione di picoSievert come disse Bequerel
Piuttosto , più che aver dato, abbiamo ricevuto.
I nostri terreni sono imbottiti di porcgerie, il problema è che siete in tanti a SAPERE, ma nessuno parla.
E’ questione di coscienza e basta.
Onestamente debbo dire:
sono sorpreso che il Sindaco
abbia risposto alla lettera aperta inviata dal Segretario di Rifondazione
Comunista Mimmo de Vitti. Ero convinto
che non lo avrebbe fatto. Ciò costringe
a ricredermi. E’ vero, mai perdere la speranza!.
Entrando nel merito, il Primo Cittadino, per la circostanza,
non poteva che enunciare scontate parole rassicuranti su ciò che il territorio
di Cerignola diverrebbe, se chi preposto facesse una sciagurata scelta
(tranne se non sia stata già fatta), quella di destinarlo a deposito scorie radioattive.
Il Sindaco, trovandosi a pochissimi mesi dalla
scadenza del mandato, ha fatto né più né meno come fece Ponzio Pilato ai tempi
di Gesù: si è lavato le mani. Rinviando ,
in pratica, la patata bollente al suo
successore. Infatti, fintanto che la
Sogin individuerà il sito idoneo per depositare le scorie ed
effettuerà tutto il resto dell’iter, finirà il suo mandato da sindaco.
Personalmente, credo
poco al resto della risposta data dal Primo Cittadino riferendosi al fatto che,
una volta individuato il sito, nel caso
fosse Cerignola, saranno adempiute certe procedure. Egli, infatti nella risposta dice:
” …….nel malaugurato caso in cui fosse individuata Cerignola quale sito
destinato al deposito di rifiuti radioattivi di bassa e media intensità, sarà
il Consiglio Comunale ad esprimersi, dopo aver effettuato un’ampia consultazione
della cittadinanza e interessato la Regione Puglia, che ha competenze in
materia ambientale”. Ma quando mai?
Dicono a Napoli. Non si è mai
verificato un caso nella storia di Cerignola in cui la politica ( quella che
conta e che non è fessa) ha deciso una cosa, sempre con artifizi vari , ed i cittadini siano stati
avvisati per tempo dalla stessa che la “tegola”, preparata a dovere, stava
pronta per cadere loro in testa rovinosamente.
Quindi, ritengo siano poco attendibili le parole del Sindaco. E la riprova sta nel fatto che, egli continua dicendo: “ Sarà premura di questa
Amministrazione mantenere una costante attenzione alla problematica e informare
sulla vicenda la popolazione”. Quindi, aspettiamo
che ci facciano “il servizio”, per poi muoversi?.
Invece, no. La
popolazione, e di questo ne sono convinto, va resa consapevole e subito del rischio che corre. Ciò al fine di evitare che qualcuno che dovrà
decidere, notando la città di Cerignola dormiente possa
approfittare e trovandoci il gioco già fatto. Questo, è ciò che consiglierei al Sindaco di fare il prima possibile.
A conclusione. La domanda mi sorge spontanea: se non fosse per l’intuito del già citato
Mimmo de Vitti, al quale vanno i miei complimenti per la sua iniziativa, il Sindaco avrebbe fatto cenno della
probabilità o possibilità che Cerignola diventi ulteriormente ricettacolo di rifiuti di ogni tipo? Io, sono convinto di no!.
Questa, può definirsi opposizione costruttiva?
28-8-2014