“Non c’è nessuna pregiudiziale da parte mia nei confronti dell’Anpi. Gradirei anzi incontrare i responsabili dell’Anpi giovani, associazione che non conosco, per affrontare il problema della sua sede e trovare una soluzione”. Così il Sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo, replica alla nota del referente del circolo Vincenzo Colucci, che aveva rimarcato come non avessero avuto nessuna risposta “le due lettere indirizzate al Sindaco dal presidente provinciale dell’Anpi così come la lettera aperta della partigiana Filomena Della Croce”, riguardanti l’inaccessibilità della storica sede di Piazza Duomo. “Contrariamente a quanto afferma Colucci – dice Giannatempo – nessuno, in primis il sottoscritto, ha mai inteso cancellare questo luogo della memoria, che anch’io considero una memoria condivisa per il semplice fatto che so distinguere nettamente tra chi impose all’Italia un regime dittatoriale e poi la guerra e chi sacrificò la propria la vita per ridare libertà e dignità al nostro Paese. Quanto alla sede di Piazza Duomo, siamo stati noi, come Amministrazione, a decidere di murarla per evitare altre occupazioni abusive come quella della famiglia che vi si era insediata dopo che quel locale era stato abbandonato, e non certo per nostra volontà. E quel locale non è stato venduto a nessuno, nonostante l’interesse manifestato da più di un privato per la sua acquisizione”. Il primo cittadino di Cerignola, stuzzicato da Colucci in merito alla festa del 25 aprile, ricorda come sono andate le cose negli ultimi anni: “Ho sempre cercato di organizzare manifestazioni unitarie a Cerignola per celebrare degnamente la liberazione dal nazifascismo, e chi è intellettualmente onesto lo ricorda, a prescindere dalle diverse culture politiche di appartenenza. Tutto ciò, però, non è stato mai possibile con la destra al governo; stranamente, invece, quando è stata la sinistra ad amministrare questa città, non si sono mai verificati problemi di questo tipo”.