L’Amministrazione Comunale di Cerignola chiederà al Governo di finanziare l’esecuzione dei lavori di ripristino del lotto A della Scuola Elementare “Giuseppe Di Vittorio”, inagibile da quasi tre anni, nonché degli interventi di adeguamento alle norme di sicurezza dell’intero complesso scolastico. Le opere in questione, in base alla valutazione effettuata dal Dirigente dell’Ufficio Lavori Pubblici e Manutenzione, l’ingegner Clorindo Izzillo, costano tre milioni e mezzo di euro.

La Giunta comunale ha deliberato oggi di segnalare al premier Matteo Renzi questo intervento come assolutamente urgente, in seguito alla decisione del nuovo Esecutivo nazionale di dare priorità al rilancio della scuola e in particolare agli interventi di edilizia scolastica opportunamente indicati dagli enti locali. <<Esiste già un progetto esecutivo di un milione di euro come primo lotto funzionale – afferma il Sindaco Antonio Giannatempo – consistente nella demolizione e successiva ricostruzione del padiglione, visto che è economicamente più vantaggioso. Però, per completare quell’ala del plesso scolastico e consentire l’adeguamento dell’intero edificio alle norme di sicurezza questa cifra non basta, abbiamo bisogno di altri due milioni e mezzo di euro. L’obiettivo è risolvere una volta per tutte il problema della “Di Vittorio”, facendo sì che questa torni completamente agibile e garantendo adeguate condizioni di sicurezza agli alunni ed al personale scolastico>>.

Tutto era cominciato nel luglio del 2010, quando era stata stipulata una convenzione tra l’Autorità di Bacino della Puglia ed il Comune di Cerignola in merito al monitoraggio e alla valutazione della vulnerabilità sismica di secondo livello per la scuola elementare. Sulla scorta degli elaborati progettuali presentati dai progettisti incaricati della verifica dello stato di salute dell’edificio, l’ingegner Izzillo aveva accertato l’assenza, per il lotto A, dei requisiti tecnici richiesti ai fini della sicurezza. E così, con un’ordinanza, il primo settembre 2011 il Sindaco Giannatempo aveva disposto l’inagibilità – che ancora oggi permane – di quell’ala del plesso, peraltro costituita da ben 11 aule didattiche, un laboratorio di informatica e un laboratorio linguistico.