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    Maltrattamenti in famiglia: in manette 38enne di Cerignola

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    Nella tarda mattinata di ieri, personale del Commissariato di Polizia di Cerignola, diretto dal Vice Questore Aggiunto D.ssa Loreta Colasuonno, ha tratto in arresto un 38enne cerignolano, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia. In particolare, il 15 ottobre scorso, giungeva richiesta di aiuto sull’utenza 113 del Commissariato di Polizia di Cerignola, presso l’abitazione dell’arrestato, ove veniva segnalata una lite in famiglia. Giunti sul posto, gli agenti avevano modo di accertare che non si trattava di una delle solite liti in famiglia, ma che si trattava di una situazione ben più grave. Apprendevano che il 38enne, già allontanato più di un mese prima dalla casa familiare dalla sua compagna, quella mattina si era recato presso l’abitazione pretendendo, ancora una volta, di entrare. Gli agenti intervenuti sul posto apprendevano quanto accaduto, invitando la donna a recarsi presso il Commissariato per la denuncia. Ma, ancora una volta, la donna non si recava in Commissariato, cosa che si determinava a fare soltanto dopo due giorni, durante i quali l’ex compagno aveva continuato a minacciarla se lei non l’avesse più fatto rientrare a casa.

    Invero, giunta, nel Commissariato di Polizia di Cerignola, la compagna dell’uomo, unitamente ai tre figli minori, si apprendeva che, da quasi dieci anni, la donna aveva subìto ogni tipo di violenza, fisica e psicologica da parte dell’uomo, soprattutto quando questi era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti di cui fa uso. Spesso, la donna aveva acconsentito ai voleri dell’uomo per evitare ulteriori conseguenze all’interno della famiglia. Tuttavia, soprattutto dalla scorsa primavera, pur facendosi sempre più strada nella donna l’intenzione di allontanarsi, unitamente ai suoi tre figli minori, da quell’uomo che procurava loro, ormai, solo sofferenza, la stessa continuava a resistere, non avendo nessuno che potesse aiutarla, fino all’agosto scorso allorquando tentava il suicidio. Ripresasi da questo evento drammatico, la donna trovava il coraggio di mandare l’uomo lontano dalla casa familiare, ma lui, imperterrito, spesso, cercava di ritornare, usando vari stratagemmi per entrare in casa. Nel mese di settembre, è stato un crescendo di liti furibonde, con tentativi di strozzamento e varie violenze; fino all’ultima, occorsa la mattina del 15 ottobre scorso, allorquando avendo notato che lui era riuscito a farsi aprire il portone di ingresso dello stabile, la donna si era barricata in casa e l’uomo aveva sfondato a calci la porta d’ingresso dell’abitazione; pertanto, la donna era riuscita a rifugiarsi nella camera da letto, ma anche lì l’uomo aveva cercato di sfondare la porta ma veniva raggiunto alle spalle dal figlio maggiore, tuttavia minorenne, il quale, per difendere la mamma, incominciava con lui una colluttazione nel corso della quale finivano rovinosamente per le scale. A quel punto, interveniva il fratello dell’uomo che, nel dividere i due, si procurava alcune lesioni.

    In Commissariato, la donna ed i suoi tre figli venivano tranquillizzati e, dopo la formalizzazione della denuncia, collocati in località protetta, dove ritrovavano la serenità giusta per ritornare padroni della propria esistenza. Questa condizione ottimale rendeva sicuramente più forte la giovane donna che, subito, denunciava che l’ex compagno, dall’indomani del suo collocamento in località protetta, aveva continuato a minacciarla tramite sms e messaggi vocali, sull’utenza ormai dismessa dalla donna e sorvegliata dagli inquirenti. Si raccoglievano, quindi, elementi di prova tali da indurre la competente Autorità Giudiziaria ad adottare la più grave misura cautelare possibile. L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva associato alla Casa Circondariale di Foggia.

    1 COMMENT

    1. assurdo. ma la polizia non poteva intervenire prima. poi, immagino la disperazione dei poveri tre figli, credo che anche da piccolissimi abbiano sofferto; quanta violenza e sofferenza hanno subito da un padre. sono convinto che l’unica soluzione per questa famiglia, madre e figli, sia quella di stare lontano da Cerignola, di non tornare più, soprattutto se vivevano anche un disagio economico. ci sono alre località d’italia dove è possibile vivere meglio, molto meglio. o anche all’estero, basta organizzarsi.
      i più sinceri auguri a tutta la famiglia.

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