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E’ nella suggestiva cornice dell’ex “Il solito posto”, di proprietà del Sindaco Gianantempo, in Contrada Quarto Tappia, che, immersi nel verde, sotto un grande albero d’ulivo, si è tenuto, ieri, il secondo appuntamento della rassegna estiva “Letture al chiaro di luna”. Una serie di incontri con autori e chiacchierate letterarie presso le più belle masserie della Capitanata, promossa dall’associazione di promozione sociale “OltreBabele Aps” e il Club Unesco, in collaborazione con GAL Piana del Tavoliere, Comune di Cerignola e Masserie. Protagonista della serata, condotta e moderata da Pasquale Braschi, Danilo Tavano, giovane agronomo e dottore di ricerca in Scienze merceologiche, dallo scorso aprile socio assaggiatore dell’A.M.E.D.O.O.-Associazione Meridionale Estimatori e Degustatori Olio extravergine d’ Oliva. Per l’occasione, Tavano ha presentato, ieri, anche a Cerignola, la sua ultima fatica, ‘Olivo e olio: quesiti e curiosità”. 100 domande e risposte sull’olio d’oliva in un unico libro. Un agile volumetto nato dalla necessità di dare delle risposte deliberatamente sintetiche e di facile comprensione per tutti i numerosi consumatori di olio d’oliva. Cento quesiti, a volte semplici curiosità, sul mondo dell’olivo con la Puglia sullo sfondo, il tutto strutturato in dieci capitoli che corrispondono ad altrettanti temi inerenti l’olivo, i suoi utilizzi e la sua storia. Non manca un utile glossario pensato per facilitare la comprensione di alcuni termini tecnici.

La Puglia vanta 60 milioni di alberi d’olivo, di cui 6 milioni considerati milionari. L’ulivo, insieme al grano e alla vite, rappresenta la triade dell’agricoltura del Mediterraneo. E’ una delle piante più comuni della nostra terra e l’olio, il prodotto simbolo della nostra Regione. «Eppure -spiega Tavano a lanotiziaweb-, si sa ancora molto poco sull’olivo e i sui suoi frutti. Primo mito da sfatare è considerare gli oli tutti uguali e non riconoscere la grande biodiversità del germoplasma olivilico. L’olio è una delle tante commodities che troviamo negli scaffali dei supermercati e nei punti vendita della grande distribuzione. Un prodotto low cost ed indifferenziato. Ogni olio, invece, ha proprie caratteristiche, come il fruttato, l’amaro e  il piccante. Per questo – dice l’autore-, ho pensato di realizzare, non una pubblicazione tecnica, ma un libro per i non addetti ai lavori, in cui coniugare la cultura e il tecnicismo di questa pianta dai mille usi. L’olio, infatti, ha proprietà nutrizionali, salutistiche e persino cosmetologiche. E’ usato storicamente come unguento e medicinale per lenire le ferite, è contenuto nei prodotti della dermocosmesi e non può mancare in cucina. Assaggiando gli oli è possibile assaggiare i tanti pezzi dell’Italia, in una passeggiata tra i sapori e i profumi delle nostre terre». Le informazioni presenti nel testo di Tavano sono varie. Spaziano da quelle più specialistiche sulla raccolta, la produzione e la conservazione dell’olio, fino a quelle più curiose per i non addetti ai lavori riguardanti la valenza simbolica e culturale dell’olivo e dell’olio. Una guida snella e piacevole, di facile lettura, da tenere sempre sul comodino per consultazioni veloci e sempre valide. 

Un’opera che, con un linguaggio semplice e accattivante, ma con competenza e scientificità, svolge una preziosa funzione informativa, divulgativa e didattica. Incuriosisce, informa e fa riflettere.  Volumi come questo contribuiscono ad aumentare la consapevolezza dei consumatori sui prodotti che si consumano a tavola ed aiutano a difendersi da truffe e contraffazioni. E’ notizia di due giorni fa, della maxi truffa dell’olio scoperta dalla Guardia di Finanza di Andria. Durante l’operazione sono state arrestate 16 persone tra cui alcuni imprenditori pugliesi che, coadiuvati da alcuni indagati calabresi, avrebbero trasformato l’olio d’oliva comunitario in olio “italiano biologico”. Un giro di olio d’oliva “100% biologico italiano” in realtà contraffatto, da 30 milioni di euro. Coldiretti fa sapere che dall’inizio della crisi sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 300% dal 2008 al 2013 del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffatti o falsificati.  «A pagare i danni di tale pratica -dichiara  Tavano- sono i consumatori, truffati da un’informazione poco trasparente, nonché le aziende italiane, quelle corrette, che producono il vero e autentico olio extravergine d’oliva di qualità che tutto il mondo ci invidia. Una pratica inammissibile, che va contrastata con l’azione legislativa e  controlli sempre più severi e frequenti. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno ma è anche il principale importatore mondiale. Dobbiamo, però, essere più competitivi e l’unica ricetta per sopravvivere alla crisi – osserva l’agronomo- è valorizzare il binomio genotipo-territorio».