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    Cerignola, Salvatore Tatarella presenta il suo volume “Tra Bari e Strasburgo…” Sabato a Ex Opera

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    Saranno i giornalisti Gennaro Balzano, Antonio Blasotta, Giovanna Greco, Michele Cirulli e Miki De Finis, moderati da Michela Carlucci, a colloquiare con Salvatore Tatarella sabato 24 gennaio alle ore 18.30 all’Ex Opera, Cerignola, per presentare il suo libro “Tra Bari e Strasburgo, cinque anni di attività politico parlamentare”. Nel libro Tatarella si racconta e racconta i cinque anni appena trascorsi, fra proposte, battaglie, polemiche e iniziative, che hanno toccato i temi più importanti della politica europea, nazionale e pugliese. L’iniziativa è curata dalla Fondazione Giuseppe Tatarella in collaborazione con il periodico Cerignola Città. Nell’occasione a tutti i partecipanti sarà consegnata una copia del libro, che consta di oltre cinquecento pagine. Di seguito alcune pagine del libro di Salvatore Tatarella.

    Ho lasciato per ultimo questo capitolo, ma, ovviamente non è l’ultimo per importanza. L’avvio operativo della Fondazione, costituita già dieci anni prima, costituisce l’ultimo e più importante obiettivo di questo intenso quinquennio e il solo mio impegno politico e culturale per i prossimi anni. La politica, fatta di lotte intestine per il controllo di un partito sempre più marginale, non mi interessa più. Se si coltivano degli ideali, lo si può fare anche in altra maniera e la mia unica ambizione e di poterlo dimostrare con l’attività della Fondazione.

    Cosa avrebbe fatto Pinuccio?

    È facile concordare con molte delle testimonianze di Pinuccio Tatarella, lette e ascoltate in questi giorni. Tutte, salvo qualche inopportuna strumentalizzazione, hanno riconosciuto la sua grande lungimiranza politica, la sua “armonia” e la sua propensione al dialogo. Parlare solo del Pinuccio di ieri, non calandolo nella realtà di oggi, è, però, fuorviante, perché saprebbe solo di commemorazione e chi lo ha veramente conosciuto sa anche che non gli sarebbe piaciuto. Tatarella in politica non aveva il torcicollo della nostalgia e preferiva cimentarsi con i problemi del presente e del futuro e, quindi, più corretta e più tatarelliana ci sembra una rivisitazione del suo pensiero, inquadrandolo nelle tristi vicende dei giorni nostri. Se, come tutti ricordiamo, Tatarella ci ha insegnato a dialogare con l’avversario, cercando di capire anche le sue ragioni, come potremmo non affermare oggi la sua totale inconciliabilità con ogni forma di destra muscolare, che trasformi l’avversario politico, e anche il competitore interno, in un nemico da distruggere e annientare, anche con il ricorso a metodi di staliniana memoria? Se, come tutti sappiamo, per Tatarella la politica fu passione, missione e ragione di vita, abituato com’era alle sezioni, ai convegni, alle riviste, alle correnti e ai congressi, come potremmo non convenire sulla sua più assoluta avversione a ogni forma di partito padronale, dove non è ammesso il dibattito interno, i dissidenti vengono espulsi e sottoposti a bastonature mediatiche e la selezione meritocratica avviene anche sotto le lenzuola? Se, come è noto, Tatarella andava fiero delle sue origini e amava profondamente la sua terra, è facile oggi pensare che non avrebbe permesso e condiviso una pasticciata riforma fiscale, che aggraverà ulteriormente le condizioni del nostro Mezzogiorno. Se, come è risaputo, Tatarella era uomo delle istituzioni e parlamentarista convinto e praticante, oggi certamente non sarebbe rimasto silenzioso di fronte alla deriva anticostituzionale di chi intende la magistratura come un nemico, l’equilibrio dei poteri come un impaccio e le prerogative parlamentari come una perdita di tempo. Se, come tutti concordiamo, Tatarella fu bipolarista convinto e tenace, non possiamo non aggiungere che per lui il bipolarismo era una modalità della rappresentanza politica, mentre il fine ultimo del suo agire era il bene comune e oggi il bene comune, alla luce dell’insegnamento di Tatarella, non chiede alla politica quotidiane e barbare prove di forza, ma comuni e concrete assunzioni di responsabilità, di fronte a una crisi economica, finanziaria e occupazionale, che interessa il mondo intero, ma che in Italia manifesta sintomi gravi e preoccupanti. Se, come ci piace ricordare, Tatarella fu anche un abile tessitore di nuove alleanze e di nuovi sistemi elettorali, non è difficile pensare che oggi egli si eserciterebbe con impegno e fantasia a costruire nuove regole condivise per costruire una nuova Repubblica e far uscire il Paese dalla grave crisi che sta accompagnando il declino del berlusconismo. Insomma, se si è in buona fede e se non si vogliono operare inopportuni, impropri e irriguardosi accasamenti forzati, oggi non è davvero difficile immaginare cosa Tatarella avrebbe fatto e dove si sarebbe posizionato.

    Puglia d’oggi, 7 febbraio 2011

    Nasce la Fondazione, lunedì 26 la presentazione

    Ancora pochi giorni e sarà ufficialmente presentata la Fondazione Giuseppe Tatarella. Appuntamento a Bari, lunedì 26 marzo alle 20 a Villa Romanazzi. Pochi i posti ancora disponibili per la cena di presentazione alla quale è possibile prenotarsi inviando una email a fondazionegiuseppetatarella@gmail.com o chiamando il numero 3339389219. Tante le adesioni: parlamentari, volti noti della politica nazionale e locale e, soprattutto, amici ed estimatori di Pinuccio Tatarella. Le finalità della Fondazione saranno illustrate nel corso di una conferenza stampa a Bari, domani venerdì 23 marzo alle 11.30, nella sede di Via Piccinni n.97, dal presidente della Fondazione Nicola Emilio Buccico e dai componenti il Consiglio di amministrazione Lorenzo Ranieri, Giulio Dilonardo, vicepresidenti, Salvatore Tatarella e Angiola Filipponio.

    Agenzia Adnkronos Roma, 22 marzo 2012

    Tatarella la Fondazione non per riunire gli ex, ma per promuovere cultura e politica

    “Lo scopo della Fondazione intitolata a mio fratello non è politico-contingente, non si pone in un’ottica di polemica con alcuno, nè punta a realizzare chissà quale riavvicinamento tra ‘ex’”, che si tratti di Pdl, An o Msi. Lo dice all’Adnkronos l’eurodeputato Salvatore Tatarella, fra i promotori, con la moglie di Pinuccio, Angiola, della Fondazione Tatarella che verrà presentata lunedì 26 a Villa Romanazzi a Bari. “Vuole essere un luogo dove tutti coloro che si sono riconosciuti nell’insegnamento di Giuseppe Tatarella possano ritrovarsi, indipendentemente dalle loro collocazioni attuali o future. In poche parole, e per essere chiari: non è un’operazione politica, bensì storica e culturale. L’ideale sarebbe di riuscire a creare un vero e proprio archivio della Destra italiana, fatto di documenti e materiale iconografico, che al momento non c’è. Dopodiché, è chiaro che la Fondazione ospiterà convegni, dibattiti, momenti di confronto. Ed è in quel contesto che non si può escludere alcuno e tutti, se vorranno, parleranno con tutti”, che si tratti di Pdl, Fli o altre formazioni in cui lo ‘spirito tatarelliano aleggia a tredici anni dalla scomparsa.

    Agenzia Adnkronos Roma, 22 marzo 2012

    Fondazione Tatarella, presentato il regolamento per cinque borse di studio

    Presentato questa mattina in Consiglio regionale il regolamento per partecipare alle cinque borse di studio per l’anno scolastico 2013/2014 messe a disposizione dalla ‘Fondazione Giuseppe Tatarella’. Le borse di studio, come sottolineato dall’on. Salvatore Tatarella, saranno riservate agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori statali delle province di Bari e Bat, che abbiano conseguito, nel corso dell’anno precedente, una media di votazione non inferiore ad 8/10. Ad aprire la conferenza stampa di presentazione, Angela Filipponio, vedova di Giuseppe Tatarella, che si è soffermata sull’importanza che riveste la scuola nella promozione della cultura, evidenziando anche le difficoltà con le quali essa è costretta a convivere. Nel corso della conferenza stampa è intervenuto il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna: “Ritengo che investire nella cultura – ha affermato – sia la chiave di volta per aiutare i ragazzi a crescere e per uscire dalla crisi’’. Introna ha voluto poi ricordare Giuseppe Tatarella: “Tra di noi c’era un rapporto intenso. Aveva uno spiccato senso della politica e di rispetto delle istituzioni. Le nostre divergenze non sono state mai motivo di scontro. Viveva all’insegna del piacere di essere al servizio della comunità’’. La manifestazione si è conclusa con gli interventi dell’assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune di Bari, Mara Giampaolo, e dell’assessore provinciale Sergio Fanelli, che hanno ricordato Giuseppe Tatarella, come “un uomo speciale, un padre per tutti, un esempio di perfetta armonia. Le borse di studio intitolate a Giuseppe Tatarella – ha concluso Fanelli – portano nel suo nome un contributo positivo per i giovani’’.

    Agenzia Ansa Bari, 30 settembre 2013

    Tatarella: Siani e mio fratello contro i poteri forti

    “Indigna particolarmente che, nella sua sprovveduta inconsapevolezza, la presidente Lombardi ponga in ideale contrapposizione Tatarella con Siani, figura senz’altro degna di onore e di memoria”. Lo dice il fratello di Giuseppe Tatarella, Salvatore, commentando quella che definisce la “estemporanea uscita” della capogruppo M5S lla Camera, Roberta Lombardi, che vorrebbe sostituire “l’intitolazione a Giuseppe Tatarella della sala riunioni dei Gruppi parlamentari con quella al cronista Giancarlo Siani, martire dell’impegno civile contro la camorra”. “Tatarella – ricorda il fratello Salvatore – fu giornalista combattivo, in perenne scontro con i “poteri forti” e intento a illuminarne le zone grige ed opache, comprese quelle che (in altro ambito e in altro tempo) costarono la vita a Siani. Due persone le cui vite, indipendentemente dalle ovvie diversità, sono state vissute per intero dalla stessa parte della barricata. Quella che, ne sono certo, è la stessa parte dove aspira a collocarsi la cittadina Lombari”. Salvatore Tatarella aggiunge “è sempre con una certa ritrosia che intervengo in polemiche o discussioni riguardanti mio fratello Giuseppe, perché c’è il rischio che non si comprenda quanto del mio intervento sia frutto di una inevitabile mozione degli affetti e quanto di obiettiva analisi politica. Lo faccio in questa circostanza perché so di non difendere alcun patrimonio di memorie personale o familiare, ma un bene comune. Auguro alla presidente Lombardi, nel corso della sua attività politica e parlamentare, di servire la Repubblica e i suoi cittadini con un po’ dell’onestà, dell’abrogazione e – perché no? – della intransigenza, con cui lo fece Giuseppe Tatarella nei circa quarant’anni della sua attività politica, vissuti nella quasi totalità militando in una destra di opposizione, che contrastava con fierezza ed in condizioni difficili il sistema di potere dei partiti”.

    Agenzia Ansa Roma, 11 aprile 2013

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