“Abbiamo aderito con entusiasmo e convinzione all’invito di S.E. Felice di Molfetta a sostenere l’iniziativa della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano del prossimo 29 marzo, allorchè i ramoscelli di ulivo provenienti dagli uliveti di Cerignola saranno distribuiti a migliaia di fedeli nella celebrazione della Domenica delle Palme, presieduta da Papa Francesco in San Pietro. L’allestimento cerimoniale – osserva il presidente del Gal Piana del Tavoliere, Valerio Caira – prevede anche la presenza sulla Piazza di tre ulivi secolari non monumentali provenienti, come le “palme”, dall’agro di Cerignola, una terra che ha nella coltivazione dell’ulivo una antica e feconda tradizione, nel segno della più autentica civiltà contadina. I tre ulivi saranno poi piantumati, al termine della cerimonia, nei Giardini Vaticani”. Si tratta, come è evidente, di una straordinaria forma di promozione del territorio e della nostra tradizione rurale, in uno con quella dell’Oliva da mensa “Bella di Cerignola”, prodotto di punta e di eccellenza della olivicoltura della nostra terra, conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

“La tradizione religiosa ed il profondo significato di pace della Domenica delle Palme – aggiunge il presidente Caira -, in tempi difficili in cui la Pace è messa in pericolo dalla guerra e dal  terrorismo, si sposa perfettamente con le profonde radici del nostro territorio e si propone su una ribalta che coinvolgerà migliaia di fedeli e sarà mediaticamente coperta in un ambito planetario. Motivo di più per portare all’attenzione generale il nostro territorio, sia attraverso i prodotti della terra, sia mediante un concetto più ampio di patrimonio composto da beni materiali, immateriali, da colori, sapori e valori di una terra che ne è ricca”. Peraltro, in questo contesto, mi pare doveroso richiamare e condividere in toto l’appello di Papa Francesco, formulato lo scorso 7 febbraio, in occasione del videomessaggio inviato dal Papa in occasione dell’evento “Le Idee di Expo 2015-Verso la Carta di Milano”. Nell’occasione, il Santo Padre aveva sottolineato: “Dobbiamo riportare la terra ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi. L’atteggiamento della custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani, riguarda tutti. Affido a voi quanto ho detto durante la Messa d’inizio del mio ministero come Vescovo di Roma: Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente. Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi della tenerezza. Custodire la terra non solo con bontà, ma anche con tenerezza”.