Interessante e puntuale l’analisi de L’Espresso all’indomani del voto in Grecia.
Matteo Renzi si riunisce con Padoan – si legge -, e Alexis Tsipras lavora per tornare al tavolo delle trattative, con un nuovo, rafforzato, mandato. Commentando il risultato referendario quello che dice il premier greco sostanzialmente è «mi avete dato più forza per trattare». Ha vinto Tsipras, è ha vinto nonostante la martellante campagna allarmista condotta dai media e dai politici europei. Anche da Matteo Renzi. […] In realtà, appreso il risultato, Renzi e il suo Pd hanno di molto aggiustato il tiro. E così mentre il dato definitivo è ancora lontano, ma la vittoria dei No è diventata scontata, in televisione c’è l’europarlamentare Simona Bonafè, renzianissima. «Il risultato del referendum è netto e schiacciante», dice, «ma la Grecia domani avrà nuovamente il problema della liquidità in cassa, per stipendi, servizi e pensioni. E comunque non è certo una novità che anche il Pd è contro le politiche dell’austerity». […] Chi ha votato l’abolizione dell’art. 18, l’aumento dell’età pensionabile, i tagli e le privatizzazioni, se il Pd era («Come abbiamo sempre detto, anche in campagna elettorale») contrario alle politiche che la Grecia ha oggi respinto? Lo stesso Roberto Speranza, leader dell’area più dialogante della minoranza interna al Pd, riconosce gli errori del premier. […] Non è solo il dibattito interno al Pd, però, che colora le reazioni italiane al referendum greco. Divertente, sull’altra sponda rispetto a Renzi, è la corsa a salire sul carro di Tsipras – ora fascinoso e faticoso, vincente si vedrà.
Ha qualche ragione la sinistra di Rifondazione comunista e Sinistra ecologià libertà. Hanno ragione Nichi Vendola («Renzi dovrebbe imparare dal governo di Tsipras»), Nicola Fratoianni e pure Curzio Maltese a brindare: loro già alle ultime europee al premio greco avevano dedicato una lista gemella qui in Italia, riuscendo anche ad eleggere tre eurodeputati. L’umore è talmente alto che sulle bacheche dei militanti di area, su facebook, rimbalza addirittura un video di Massimo D’Alema, certo non amato. D’Alema spiega a Rainews come «gli aiuti non sono andati al popolo greco, ma sono serviti per salvare le banche tedesche e francesi». […] Complimenti fortissimi arrivano però pure dalla Lega («Noi della Lega ci sentiamo tutti greci», ha dettato alle agenzie l’eurodeputato Borghezio) e anche il forzista Antonio Tajani, alla fine, è in grado di registrare parole non così lontane da quelle di Bonafè. Queste sono però aperture ai greci, nel tentativo di intercettare qualche sentimento antieuropeista. Non si tratta di reali simpatie per Alexis Tsipras, quanto di spallate a Renzi. Twitta in greco, Renato Brunetta: «Renzi stai sereno».
Di certo il 5 luglio rimarrà una data storica nella storia d’Europa e probabilmente d’Italia. Capire in che termini ce lo diranno i prossimi giorni.
Sgarro perchè non ti trasferisci in Grecia?
prima di scrivere chiedi il permesso a Pippo ?
Benissimo, il popolo greco ha dimostrato di avere le p…. !!!!! L’ unione Europea é una banda di strozzini sanguinari sotto l’egida di massoni e giudei………U.S.A. !!!!! Liberiamoci da questa dittattura!!!!!!