Dal furto ai danni di una 32enne faentina a cui ha sottratto un’autovettura, fino ai furti con destrezza di costosi telefoni cellulari rubati ad ogni favorevole occasione, anche all’interno di bar del centro e del Borgo D’Urbecco approfittando della disattenzione dei clienti, il 39enne di Cerignola arrestato, da tempo a Faenza senza fissa dimora, imperversava almeno da luglio scorso. I Carabinieri di Faenza lo hanno fermato al termine di una meticolosa ed articolata attività di indagine durata all’incirca sei mesi. Il reato più grave è stato portato a termine alla fine del mese di settembre dello scorso anno quando sempre all’interno di un bar di Faenza, dopo aver allacciato una conversazione con un 50enne faentino che gli aveva mostrato un prezioso rolex che aveva al polso, il foggiano con il pretesto di volerlo “provare”, se ne era impossessato dopododichè si era dato alla fuga colpendo la vittima con calci e pugni prima di dileguarsi per le vie del centro. I Carabinieri di Faenza sono riusciti ad identificare l’autore della lunga serie di furti commessi in quel periodo dopo aver messo insieme gli episodi accomunati dal medesimo modus operandi: l’indagato dopo essersi conquistato la stima e la fiducia dele parti offese intrattenendo rapporti conviciali e sociali, approfittava delle situazioni favorevoli per sottrarre loro i beni di notevole valore. Infatti dall’abitazione di una sua conoscente ove era stato invitato per vedere una partita di calcio si era impossessato sia delle chiavi di casa sia di quelle di una Renault Megane coupé del valore di quasi 20mila euro che era stata rubata in via Cavour a Faenza e dopo alcune ore rinvenuta abbandonata lungo l’autostrada a14 nelle vicinanze di Termoli. I telefoni cellulari, invece, venivano sempre rubati con il pretesto di dover effettuare una telefonata seguendo lo stesso tipo di espediente utilizzato per derubare il proprietario del rolex che in buona fede gli aveva consegnato l’orologio per farglielo vedere. Un altro telefono lo aveva rubato dal tavolino di un bar in zona Borgo D’Urbecco dopo averlo coperto con un giornale per poi portarlo via “sotto gli occhi” del proprietario e degli altri clienti, invece un altro furto sempre di telefonino lo aveva portato a termine presentandosi in un bar di Faenza ove un suo conoscente gli aveva confidato di averlo dimenticato quindi spacciandosi per il legittimo proprietario aveva tratto in inganno il barista facendoselo consegnare.

Le indagini hanno visto la collaborazione di più reparti della compagnia Carabinieri di Faenza, infatti, gli uomini del nucleo operativo sono venuti a capo della violenta rapina del rolex invece i militari della stazione di Faenza principale e quella del Borgo D’Urbecco hanno ricostruito le dinamiche dei furti, facendo tesoro anche delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza. Fra l’altro durante l‘attività investigativa i carabinieri hanno preso atto che il 39enne foggiano non era soltanto conosciuto alle forze dell’ordine viste le sue innumerevoli denunce e condanne per reati contro il patrimonio, bensì aveva una “cattiva fama” anche fra la popolazione, infatti molti faentini hanno testimoniato che “girava voce” della sua pericolosità nonché degli innumerevoli furti da lui commessi, a volte non denunciati dalle vittime proprio per il timore di ritorsioni. Il pubblico ministero Stefano Stargiotti della Procura della Repubblica di Ravenna che ha coordinato tutte le indagini, dopo aver condiviso le risultanze investigative dei Carabinieri, ha proposto l’adozione di una misura cautelare in carcere che è stata emessa il 18.12.2014 dal giudice dott.ssa Antonella Guidomei. Non è stato facile per i Carabinieri rintracciare l’indagato essendo lo stesso senza fissa dimora; tuttavia ieri pomeriggio un equipaggio in borghese che stava effettuando un servizio antifurti, lo ha notato nei paraggi di piazza San Francesco a Faenza, ove di lì a poco è stato catturato con il pronto intervento di un secondo equipaggio del radiomobile. Sono in corso ulteriori approfondimenti e verifiche da parte dei militari dell’arma non potendo escludere che altri furti con destrezza consumati negli ultimi tempi a Faenza fra cui anche alcune “spaccate” ai finestrini delle autovetture in sosta possano essere riconducibili al medesimo “filone” investigativo che ha portato all’identificazione dell’arrestato. (tratto da faenzanotizie.it)