Dallo scorso sabato, 26 novembre, la città di Cerignola può avvalersi di un importante polo culturale, sognato, voluto e realizzato da una temeraria concittadina. Parliamo de “L’albero dei fichi”, la libreria per piccoli lettori con sede in Via Pavoncelli 77, la cui proprietaria è Marianna Longo, giovane mamma di due bambini. La libreria è sita in un locale ampio, luminoso, ben fornito e dotato persino di connessione wi-fi. All’inaugurazione dell’attività ha preso parte un nutrito numero famiglie con bambini al seguito, ma non sono mancati anche cittadini un po’ più grandi d’età, così come hanno presenziato le Istituzioni.
A tagliare il nastro, circondato dall’entusiasmo di tanti bambini, il nostro Vescovo, S.E. Mons. Luigi Renna, che, assieme all’aver fatto dono alla neonata libreria di un’edizione della Bibbia, a sua volta consegnatagli da Don Nunzio Galantino, così come liturgia vuole, ha proceduto alla canonica benedizione dell’esercizio dichiarando che la sana abitudine della lettura va appresa sin dalla tenera età, aggiungendo che «ogni qualvolta in una città apre una libreria, è come se allo stesso tempo si aprisse una finestra dalla quale affacciarsi sul mondo» e, raccomandandosi ai tanti genitori presenti, sottolinea che «è importante che fra i regali richiesti dai nostri piccoli non ci siano solo i classici giocattoli, ma anche i libri. I libri sono degli amici che non ci abbandonano mai». A portare i saluti istituzionali, il sindaco Franco Metta che, complimentandosi per l’iniziativa, ha asserito che «Cerignola è una città bella, ma con qualche ruga in viso. Una di queste rughe era proprio l’assenza di una libreria come questa».
Infine, prende la parola la stessa Marianna Longo che, con soddisfazione mista ad una certa emozione, racconta come «il sogno realizzato oggi affonda le sue radici in quello che era un sogno familiare. Oggi, io e mio marito Luigi lo abbiamo compiuto» – e sulla scelta del nome “L’Albero dei fichi”, prosegue dicendo che «ci è stato ispirato dopo aver ascoltato a Messa la parabola del fico sterile (Vangelo di Luca, 13, 6-9, ndr), quella in cui un contadino chiede al padrone della terra presso cui lavora di avere tempo per far crescere e maturare con amore quell’albero di fico, che poi darà un frutto prelibato. Noi vogliamo essere quel contadino. Il nostro frutto più prezioso sono i nostri bambini». Concludendo, allarga lo sguardo su Cerignola, evidenziando che la città «ha un patrimonio enorme, ma deve liberarsi dalla mediocrità e dall’arretratezza. Non vogliamo più vederla sulle pagine di cronaca nera. Per fare questo bisogna partire dai bambini, dalla cultura e dallo sviluppo». La serata è stata allietata anche dai deliziosi manufatti dolciari, prodotto dell’attività di Tommaso Perrucci. Come raccontato, quindi, “L’albero dei fichi” rappresenta una bella ed impegnativa scommessa che Marianna Longo e la sua famiglia hanno avuto l’encomiabile coraggio di giocare. Sta a noi fare concretamente il tifo per loro, affinché questa scommessa possa dirsi vinta.
bellissima e coraggiosa impresa … Una bella spallata a delinquenza, malaffare, criminalità e nefandezze di ogni tipo. A Cerignola serve questo esercito: è molto più efficace, molto più produttivo. Alla faccia della politica da strapazzo e da osteria della classaccia di amministratori della cosa pubblica e dirigente …
“Cerignola è una città bella, ma con qualche ruga in viso”
…ma tra le poche rughe in viso…la vediamo solo noi cittadini la cicatrice da 50 punti scavata dalla delinquenza?