La terra continua a tremare tra Marche e Umbria. Dopo le due violente scosse di ieri alle 19,10 e alle 21,10 ci sono state almeno 200 repliche. L’ultima di magnitudo 3,4 è avvenuta alle 9,12 a Castel Sant’Angelo sul Nera (Macerata) dove sono stati registrati dei crolli. La situazione è drammatica con migliaia di sfollati che hanno passato la notte in auto o in rifugi di fortuna. La pioggia torrenziale della notte, i detriti e il fango rendono i soccorsi e la conta dei danni più difficile. Secondo le previsioni il tempo migliorerà durante la giornata.
Almeno 200 repliche “Soltanto le scosse registrate a partire dalla 2 del mattino sono state 105 e complessivamente sono state più di 30 le scosse di magnitudo pari o superiore a 3,0”, ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Le repliche di magnitudo superiore a 4,0 sono sono state tre, tutte nella zona di Macerata. Le scosse più forti, la prima alle 5,19 di magnitudo 4.1 in provincia di Macerata è stata rilevata a 9 chilometri di profondità e a 6 chilometri dai paesi di Castelsantangelo di Nera (Macerata), 7 da Norcia e 10 da Preci (Perugia). Un’altra scossa ancora, questa volta alle 5,23 di magnitudo 2.5 sempre nella stessa area. E poi una terza scossa, questa del 4,4, alle 5.50. Un vero e proprio sciame sismico, anche se con diverse anomalie rispetto a quanto succede normalmente – scossa di forte intensità seguita da scosse decrescenti o comunque inferiori – così come avvenne ad Amatrice nei giorni successivi alla “grande botta” del 24 agosto scorso.
Il paradosso della scossa meno intensa che ha salvato tante vite Il paradosso del terremoto è che è stato lo stesso terremoto a evitare vittime: dopo la prima forte scossa, tutti fuori di casa e negozi e così la seconda scossa – due ore dopo – pur facendo danni ha colpito solo cose inanimate. E la gente di qui lo sa e lo dice. In molti sottolineano la fortuna della sequenza anomala delle scosse nell’arco di due ore. La prima di intensità 5,4, ha fatto riversare in strada la gente in tutti i paesi colpiti dal sisma. La seconda, arrivata due ore dopo e molto più intensa (5,9), ha così trovato la popolazione già in zone sicure, evitando che ci fosse una nuova strage.
Calvario per gli sfollati Ma a fronte del sollievo per le mancate vittime, si è aperto un nuovo calvario per gli sfollati, e i danni alle case e alle strutture sono gravi: non solo per i borghi storici e il loro straordinario e unico patrimonio artistico, ma anche per i servizi: tre ospedali (a Tolentino, Matelica e Cingoli) e il carcere di Camerino sono stati evacuati. Diverse strade, invase da frane, sono impraticabili, incluso un tratto della Salaria. Diverse zone sono ancora senza luce e telefono. Le scuole oggi resteranno chiuse in tutti i Comuni coinvolti. A Ussita, dove è crollata la chiesa e molti edifici sono stati lesionati, sono almeno 250 le persone che hanno bisogno di una sistemazione per la prossima notte, la metà della popolazione residente nel paese montano dell’Alto Maceratese, fa sapere il sindaco Marco Rinaldi: “Ussita vive di turismo – spiega Rinaldi – ma ora non sappiamo più che cosa fare. I cittadini non vogliono andarsene”.