È stata inaugurata sulle note dell’Inno di Mameli la Festa dell’Unità, la kermesse organizzata, come ogni anno, dal PD cerignolano che, dal 31 agosto al 3 settembre, porterà in Piazza Matteotti non solo il dibattito con importanti ospiti politici, ma anche musica, gastronomia e divertimento. «È un modo per essere orgogliosi di militare tra le fila del nostro partito – ha dichiarato a lanotiziaweb.it il segretario cittadino Tommaso Sgarro -. Il nostro obiettivo è quello di divertirci, far divertire e soprattutto poter mettere in campo un bel parterre di ospiti politici che poche città in provincia di Foggia possono offrire dando l’opportunità alla cittadinanza di confrontarsi e riflettere su temi di rilevanza nazionale e locale». I primi ospiti della convention democratica stati l’On. Umberto D’Ottavio – deputato del Partito Democratico, originario di Cerignola, e membro della Commissione Cultura alla Camera – e Giovanni Campese – sindaco di Monteleone di Puglia (FG) –. La scelta di queste due personalità per inaugurare la Festa dell’Unità, come ha spiegato Tommaso Sgarro, è stata l’esigenza di riflettere sulla crisi culturale che vive la nostra comunità, i cui indici più evidenti sono – come indicato da Adriano Ladogana, segretario dei “Giovani Democratici” di Cerignola – la scarsa attenzione dell’Amministrazione Comunale alle politiche giovanili e culturali e, soprattutto, “la grave speculazione” ai danni dell’Istituto Agrario.
E proprio in merito a quest’ultima spinosa questione che l’On. D’Ottavio ha annunciato che presenterà in Parlamento un’interrogazione in merito al Ministro dell’istruzione Valeria Fedeli poiché “il Ministero ha il dovere di difendere gli interessi della scuola”. L’Onorevole ha espresso con amarezza un totale disaccordo con l’operato dell’Amministrazione Comunale: «Questa scelta è la peggiore che poteva essere fatta – ha dichiarato in esclusiva per lanotiziaweb.it -. Con tutti gli spazi che il territorio di Cerignola ha, non può essere toccata proprio una scuola, tra l’altro storica per questa città. Questa scelta, che potrebbe rivelarsi molto rischiosa, sembra essere stata fatta per individuare il posto migliore per costruire un supermercato non un palazzetto». La kermesse è stata anche un’occasione per commentare assieme ad un’esponente della maggioranza l’operato del PD in questi anni di governo in ambito culturale.
«Sono contento che il PD parli pubblicamente in piazza dell’importanza di migliorare il livello culturale di un paese – ha commentato l’On. D’Ottavio ai nostri microfoni –. Abbiamo promosso numerose iniziative, come il celebre bonus di 500 per i 18enni o le leggi in lavorazione alle Camere riguardo la SIAE e gli spettacoli dal vivo. Vogliamo smentire quella famosa affermazione secondo cui “con la cultura non si mangia” e dimostrare che essa, al contrario, è il punto di riferimento per immaginare un progetto di vita propria e comunitaria». E talvolta esempi di buona amministrazione in questo senso sono davvero a due passi da casa; ne è un esempio l’operato di Giovanni Campese, sindaco di Monteleone di Puglia, che sta dando lustro ad una cittadina di poco più di mille abitanti grazie ad una oculata e lungimirante politica culturale e dell’accoglienza, basata sulla promozione della cultura della nonviolenza e sul monitoraggio costante del processo di integrazione dei migranti nel territorio.
L’operato di Campese ha ricevuto anche parole di encomio da parte dalle europarlamentari Cécile Kyenge ed Elena Gentile: «Mi sono meravigliato dello scalpore suscitato – ha dichiarato a lanotiziaweb.it Giovanni Campese –, ma a quanto pare in questo periodo la normalità è diventata anormalità. Siamo riusciti a fare delle cose da cui altri piccoli paesi, forse non Cerignola, per cui la gestione logistica risulterebbe piuttosto ardua, potrebbero trarre spunto».
Leggo l’inizio del servizio che dice testualmente: “È stata inaugurata sulle note dell’Inno di Mameli la Festa dell’Unità,…..”. La prima cosa che mi è venuta in mente, è stata come i comunisti che compongono l’ossatura del PD, non ritenendosi più tali, anche nell’inno hanno subito metaforfosi. In pratica sono passati da “Bandiera rossa” e “Bella ciao” all’ “Inno di di Mameli”. E cioè, all’identico inno utilizzato dal partito Fratelli d’Italia, definito per convenzione di collocazione di destra. Detto ciò, non esprimo alcuna critica, se non ritenere di evidenzare un dato oggettivo che dimostra come, anche, il mondo della politica subisca l’influenza del modificarsi della società civile. Se ciò sia un bene o un male, ai posteri l’ardua sentenza.
Io avrei iniziato con l’ Internazionale Socialista in russo, i bei tempi che furono dell’Unione Sovietica patria di tutti i comunismi.