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    Il fumetto come soggetto televisivo e cinematografico: idee e progetti di Simonpio Carbone

    Intervista al giovane cerignolano che disegna ed è sceneggiatore delle sue storie

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    Un importante bagaglio d’esperienza, un vulcano di creatività e interessanti progetti in cantiere per il futuro: sono i tratti distintivi di Simonpio Carbone, nostro giovane concittadino con la passione per la fumettistica. Ma definirlo fumettista non lo descrive in toto. Simonpio è autore delle sue stesse storie ed anche sceneggiatore. Ha studiato presso una delle più autorevoli scuole del settore e si riserva in avvenire di scrivere soggetti che dal mondo del fumetto possano sbarcare in televisione e, perché no, anche al cinema. Ma a parlare di sé, delle sue idee e ad anticipare un po’ cosa stia bollendo nella sua pentola è lo stesso Simonpio Carbone, che ringraziamo anche per il materiale fornitoci, a lanotiziaweb.it.

    Innanzitutto, Simonpio, parlaci un po’ di te. Chi sei, il tuo vissuto, quale percorso di studi hai fatto prima di tuffarti in questo mondo…

    «Dopo aver intrapreso il percorso di ragioneria presso l’Istituto Tecnico “Dante Alighieri” di Cerignola, ho aiutato per un periodo mio padre nei terreni di famiglia. Successivamente ho fatto sì che una passione si trasformasse in un lavoro vero proprio scegliendo di fare lo sceneggiatore. Ho anche avuto in passato un’importante richiesta a Como come modello e un’altra notevole proposta nell’ambito calcistico, in Inghilterra. Ma non voglio rimuginare sul passato, credo che ci siano scelte e conseguenze, treni che arrivano e altri che si allontanano. Nonostante tutto, ho trovato in questo settore la mia rinascita personale. Credo vivamente che se il lavoro nobiliti l’uomo, la creatività gli permette di elevarsi e di raggiungere vette inimmaginabili. Oltre a dedicarmi alla sceneggiatura, mi diletto nello scrivere aforismi ed in futuro mi piacerebbe comporre testi per canzoni, elaborare idee di romanzi e film e venderli a chi lo richiede, fornendo così loro un rapporto di collaborazione, che spero duri nel tempo».

    A quando risale il tuo “innamoramento” per il mondo della fumettistica?

    «Risale al 2012 grazie al fenomeno Cinecomics, più precisamente con le pellicole “Avengers” di Joss Whedon e “The Dark Knight Returns” di Christopher Nolan. Ho così iniziato a leggere assiduamente racconti di vario genere, specie quelli dei supereroi poiché le considero molto simili alle storie della mitologia greca, coinvolgenti e con una morale alquanto affascinante».

    Hai frequentato delle scuole, seguito dei corsi specializzati?

    «Sì, tramite la Scuola di Fumetto Inkiostro, l’unica in Italia con una casa editrice al suo interno che fa crescere e formare i propri talenti tra i quali, appunto, sceneggiatori e disegnatori al fine di metterli in luce nel campo dei Comics».

    Ci sono fumettisti ai quali ti ispiri, che senti come tuo riferimento? Chi sono e perché?

    «Frank Miller e Brian Azzarello. Il primo è considerato uno dei fumettisti americani più importanti e influenti dell’epoca contemporanea ed è dotato di uno stile molto vicino a quello dei film di genere noir. Inoltre ha portato nel mondo sfavillante dei supereroi delle atmosfere cupe e intriganti. Il secondo ha un approccio crudo e realistico e vanta collaborazioni con disegnatori dal forte impatto visivo come Eduardo Risso e Lee Bermejo. Avere dei punti di riferimento in determinati settori è inevitabile, come lo sono anche la professionalità e soprattutto il loro estro. Che tu sia uno sceneggiatore o un disegnatore, devi assolutamente saper stupire chi legge o guarda le tue tavole. Per essere un professionista in questo ramo, uno sceneggiatore deve saper adattarsi a qualsiasi tipo di storia, cioè passare da un racconto horror a un fantasy senza particolari difficoltà, mentre per chi disegna deve essere abile nel saper cambiare stile, mantenendo ovviamente il proprio tratto, passando così da un manga a un cartoon in modo altrettanto semplice. In linea generale, se potessi dare un consiglio, direi di diffidare da chi dice “volere è potere” poiché l’impegno non è che una bestia selvaggia senza il talento con cui domarla».

    Stai lavorando ad alcuni progetti? Se sì, ci puoi anticipare qualcosa?

    «Sì, a due progetti. Il primo è un western “alternativo” intitolato “La Redenzione del Fuorilegge”. Narra di un viaggio on the road in cui il protagonista, cerca di redimersi dal suo passato e di un giovane che deve diventare uomo, in un mondo in cui vige la legge del più forte. La definirei una storia di riscatto sociale per ambedue i personaggi principali e in cui la componente migliore è la violenza non fine a sé stessa ma con una morale ben definita. Se dovessi descrivere questa mia storia in pochi termini direi “Violenza Poetica”, perché è proprio questo il messaggio che vuol dare. Il secondo è un racconto che ambisce a essere il perfetto connubio tra un thriller e un horror e si intitola “Syabs” (anagramma di “Abyss”=“ Abisso”, in inglese). In questo caso ci troviamo in una metropoli contemporanea che è, all’insaputa del protagonista, una sorta di città-prigione e uno gigantesco snuff movie (film in diretta in cui vengono rappresentate scene di tortura o di omicidio che si presume o si sostiene siano realmente accadute) senza fine».

    Dove speri, sogni di arrivare con la fumettistica? A cosa ambisci?

    «Parliamo di un campo dove si guadagna bene, ma il mio obbiettivo, più che sogno, è far si che le mie storie diventino un prodotto di livello per il mercato televisivo o cinematografico, dando così ancor più lustro al mondo dei fumetti, specie quello italiano. Talvolta vedo prodotti scadenti in tv e vorrei che molti libri e fumetti di scrittori italiani diventassero serie o film. Un progetto recente da cui potrei prendere spunto è “Monolith” di Roberto Recchioni, autore della Sergio Bonelli Editore, ovvero sviluppare parallelamente sia il fumetto che la sua trasposizione cinematografica (cosa molto in voga in America) con le dovute differenze in modo tale da rendere le due opere simili, ma allo stesso tempo diverse».

    È possibile seguire Simonpio e prendere visione dei prodotti della sua creatività su Instagram (simon_carb_93) o, per qualsiasi altro tipo di informazione circa la sua attività, su Facebook (Simonpio Carbone) o scrivendogli all’indirizzo e-mail simoncarb93@gmail.com.

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