Era trapelata nella serata di ieri la notizia di dimissioni di Franco Metta, stanco delle continue richieste in seno alla maggioranza. «La notizia delle mie dimissioni è destituita di fondamento – ha scritto questa mattina Metta sulla sua pagina Facebook -. Domani sarò in Consiglio comunale e sottoporrò gli accapi all’ordine del giorno al voto della mia maggioranza. All’esito prenderò le mie decisioni». Infatti pare che a margine della riunione fiume dello scorso pomeriggio, il primo cittadino abbia poi tralasciato l’idea delle dimissioni, optando per la prova di coraggio ai suoi in consiglio. Ieri il consiglio comunale, con all’ordine del giorno il bilancio consuntivo 2016, al primo appello, come anche al secondo, non ha messo insieme il numero necessario per procedere con l’adunanza. Si riproverà domani, 7 giugno alle 18,00, quando ci vorranno presenze più ristrette. Il consuntivo 2016, da approvare a tutti i costi, è stato oggetto di una nota del Prefetto Maria Tirone, con la quale si intimava l’approvazione entro le prima decade di giugno.
Ma in seno alla maggioranza le turbolenze sono diverse. Dietro un rilancio amministrativo, anche legittimo, le ambizioni di alcuni consiglieri, il desiderio di visibilità di altri, lo sdoppiamento dell’assessorato in capo a Tommaso Bufano e, non ultima, il ritiro della delega a Rino Pezzano, richiesta proprio dal gruppo di Federazione Civica, in cui si consuma da giorni una guerra tra i due ex-pd Paparella e Pezzano. Riferiscono i presenti alla riunione di un Franco Metta determinato a dare in consiglio l’aut aut. Si va avanti se ci sono le condizioni – ovvero i voti – altrimenti tutti a casa. Ad ogni consigliere quindi la responsabilità di una eventuale fine prematura dell’amministrazione. Ipotesi questa assolutamente improbabile, poiché in una notte in molti sono ritornati a miti consigli. Probabile invece è la riflessione di Metta sui fatti di queste ore, discorso nel quale certamente il primo cittadino non risparmierà nessuno. Tra meno di 24 ore quindi si prevede il ritorno alla normalità in seno all’esecutivo Metta, con poche ma ferme certezze: le “pistole scariche” – per parafrasare lo stesso Metta – non sedevano in consiglio solo al tempo di Giannatempo.
Spero nell’intervento del Prefetto, questa città va commissariata e necessita di controllo massiccio, sia destra che sinistra dormono!!!!