Gentilissimo Dott. Antonio Caringella,
La ringrazio di cuore per l’invito alla Marcia che il Comitato da Lei diretto ha organizzato per manifestare l’unità della cittadinanza di fronte ai casi di criminalità che stanno turbando la nostra Città. Sarò a salutarvi all’inizio della manifestazione, in Piazza Duomo, il 17 p.v.. Permetta, però, che faccia alcune raccomandazioni, per un cammino di “cittadinanza” che sia condiviso. Cercate, anzitutto, di far sì che il Comitato sia espressione di una Cerignola che sa costruire con il dialogo, senza alzare muri, evitando il cattivo vezzo di “urlare” le proprie ragioni. Il dialogo richiede disinteresse, amore al bene condiviso, pacatezza nel parlare, capacità di ascoltare. Costruire la legalità è un processo lungo, che richiede iniziative concertate e intervento delle Istituzioni. Ritengo che accanto ai necessari interventi della Prefettura, della Amministrazione Comunale e delle Forze dell’Ordine, occorra ricostruire a Cerignola un tessuto di stima reciproca e un’azione pedagogica che nasca nelle famiglie e nelle aggregazioni di ogni tipo. Anche i piccoli gesti hanno bisogno di ritornare ad essere legali, come allacciarsi le cinture in auto, rispettare le regole della strada, manifestare le proprie ragioni con senso civico. Non possiamo ignorare, inoltre, che è il lavoro onesto e trasparente il migliore antidoto a situazioni di precarietà, nelle quali la facile tentazione di delinquere trova terreno fertile. Non solo lavoro, ma lavoro onesto, dove si instaurino rapporti di equità e trasparenza; dove ciò che è sommerso e fittizio sia considerato anormale. La Chiesa è con quanti, nella costruzione del bene comune, senza partigianeria, ma attenti a ciò che appartiene a tutti, vogliono percorrere la strada ardua e lunga della legalità.
Un caro saluto.
Caro mio monsignore,Lei evidentemente non ha ancora ben compreso cos’è Cerignola e chi sono i cerignolani..in 25/30 anni siamo stati surclassati nel senso civico e tranquillità anche da paesi come Margherita di Savoia e Trinitapoli, notoriamente retrogradi e ” patanari” dicevano i cerignolani…Deve sapere che il DNA CERIGNOLANO per un buon 70% è costituito da immondizia, senza distinzione di genere, donne e uomini indistintamente, pieni di boria, naviganti nell’illegalità più o meno profonda, sempre lesti nel aggirare le norme dei codici penali, civili, etici e morali. Le auguro buon lavoro caro Vescovo certo che le sue parole cadranno come foglie portate via dal vento. Mi creda..la Maggioranza squallida di Cerignola non ha possibilità di redenzione civile e morale, non la vuole, vive bene nel brodo primordiale.Si guardi intorno..le facce dicono molto..c’è cattiveria, invidia e voglia di star meglio sulla pelle degli altri, chiunque essi siano!
Quadro veritiero e desolante, ma é la triste realtà. Lontani da Cerignola si vive meglio, constatazione personale.
Ci sto provando ma la vita riserva sempre sorprese poco gradite.Ma non mi arrendo, non si può vivere qui, non è vivere ma sopravvivere senza potersi godere anche le piccole cose come una passeggiata con la famiglia o una pizza in tranquillità. Le bestie sono ovunque e non solo quelli che rapinano ma anche moltissima gente che vive nell’ignoranza, trasmettendo ignoranza, cafonaggine, mancanza di senso civico, ecc ecc ecc…Sono tanti, oramai troppi!