Domenica 16 luglio la carovana di “CINEMOVEL, Libero Cinema in Libera Terra” – il festival itinerante del cinema che gira tutta l’Italia proiettando film nelle piazze con il fine di sensibilizzare il pubblico sul tema dell’antimafia -, in occasione dei campi “E! State Liberi”, organizzati dal presidio cittadino di “Libera”, ha fatto tappa a Cerignola con una proiezione sul sagrato della chiesa di San Domenico. Come ha spiegato ai microfoni de lantiziaweb.it Enzo Bevar di CINEMOVEL: “Libero Cinema in Libera Terra è un festival che è giunto alla sua 12^ edizione, attraversando più di centomila chilometri e proiettando in più di duecento piazze in tutta Italia”. “L’impegno nell’antimafia sociale – prosegue Enzo Bevar –inizia nel 2006, quando la cooperativa “Placido Rizzotto” di San Giuseppe Jato ci ha chiesto di portare il Cinema in un bene confiscato alla mafia per capire che effetto avrebbe fatto su una popolazione che aveva grandi difficoltà ad accedere a questi beni. Da allora accompagniamo alla bellezza delle immagini in movimento le meravigliose storie di tutte le cooperative che fanno antimafia sociale sul territorio”.
L’antimafia sociale quindi si serve del cinema come una potente arma contro la criminalità organizzata e la mentalità che promuove e diffonde, poiché ha la forza di farci riflettere, far sorgere dubbi e farci aprire gli occhi su determinate dinamiche, svegliandoci dalla “quiete” e dalla piattezza in cui la criminalità si muove assumendo le sembianze del quotidiano: è “la sorpresa del Cinema”, come l’ha definita il compianto maestro Ettore Scola, presidente onorario di CINEMOVEL. Come ha dichiarato ai nostri microfoni Gaetano Panunzio, referente del presidio cittadino di “Libera”: “Il Cinema è uno strumento molto potente perché ci permette di riflettere su determinati argomenti e di fare memoria delle storie di uomini e donne in modo tale che il loro lavoro non cada nell’oblio facendoci ricadere negli stessi errori”. La serata si è articolata in due momenti: nella prima parte è stata proiettata “Mafia liquida”, una performance visiva dell’artista Vito Baroncini in cui cinema, luce ed inchiostro si fondono per raccontare l’evoluzione della mafia dai tempi della coppola e della lupara sino alle evoluzioni odierne. Nella seconda parte è stato proiettato “Sole, cuore, amore” di Daniele Vicari, un film che non affronta direttamente il tema della mafia come siamo abituati nelle rappresentazioni più tradizionali, ma fa riflettere su come nel mondo del lavoro, anche nella dimensione più quotidiana, esistono dinamiche e condotte “mafiose”, volte al profitto ed al sopruso, in cui la criminalità organizzata può trovare terreno fertile.
“Negli anni abbiamo proiettato anche film in cui si analizza la mafia in tutta la sua complessità, parlando di diritti, giustizia e lavoro – ci spiega Enzo Bevar – Daniele Vicari ha affrontato il proprio questo tema permettendoci di comprendere laddove le mafie affondano le proprie radici”.