Tornerà a rivivere l’opera di Ettore De Concilis e Rocco Falciano, il Murale “Giuseppe Di Vittorio la condizione del Mezzogiorno” del Centro di Arte Pubblica Popolare di Fiano Romano. Intorno all’opera le riflessioni della politica, con il neo segretario Pd Sabina Ditommaso che plaude al recupero parlando di filiera istituzionale, laddove probabilmente si è trattato di semplice avvicendamento naturale tra governi cittadini e regionali, con prosecuzione dei lavori. «Oggi più che mai è opportuno ragionare, per una volta, sulla filiera istituzionale che ha portato al recupero totale dell’opera e alla sua installazione. Senza il bando della Regione Puglia con Elena Gentile assessore non ci sarebbe stato il finanziamento, senza l’attento lavoro della Giunta Valentino non ci sarebbe stato il recupero e l’inventario delle parti, se la Giunta Giannatempo non avesse presentato il progetto al bando regionale non avremmo ottenuto le risorse. Oggi l’Amministrazione Metta chiude il cerchio di un percorso istituzionale che ha portato ad un risultato importante, commemorare con onore il nostro Peppino Divittorio. Sebbene la memoria di Di Vittorio appartenga alla storia della sinistra e del riscatto dei braccianti – ricorda Ditommaso -, il suo patrimonio culturale è ancora capace di unire una comunità. Auspico sia questo lo spirito delle celebrazioni del prossimo 3 novembre cui la parte istituzionale del Partito non farà mancare la sua presenza».
L’effetto nostalgia di un monumento “rimosso” oltre trent’anni fa sta infatti alimentando piacevoli suggestioni, per chi l’istallazione se la ricorda nell’attuale piazza della Repubblica. Un pezzo di una Cerignola di molti anni fa, di una città che, come ogni cosa del passato, a volgere lo sguardo indietro pare più bella. Suggestione su suggestione c’è poi chi, come il capogruppo di Federazione Civica Antonio Limotta comunica di aver addirittura coordinato il progetto per il recupero del murale, salvo poi abbandonare «per varie circostanze ed eventi amministrativi». «Sin dai primi mesi della nostra vittoria al Comune di Cerignola, nel giugno 2015 – scrive Limotta -, proposi il recupero del murale al Sindaco Metta che mi nominò coordinatore per il progetto. Anche se, in seguito per varie circostanze ed eventi amministrativi, decisi di non seguire più in prima persona l’iter di recupero, ho sempre continuato a dare il mio contributo».
Ma la ditommaso non si occupa più dei paraurti, cofani e parafanghi?
Adesso è segretaria del partito?
Caspita che salto di qualità