Torna in campo Nichi Vendola a due anni e mezzo dal suo ritiro dalla scena politica nazionale e soprattutto regionale, un periodo che ha voluto dedicare agli affetti e alle sue passioni. Per due mandati alla guida della Regione Puglia, in un’esperienza da tutti conosciuta come “Primavera Pugliese”, passando da outsider della politica ad esperienza modello amministrativa e di centrosinistra, denuncia nella trasmissione Il Graffio di TeleNorba: «La Primavera pugliese si è trasformata in un inverno. Perché dove c’erano amministratori noti per profili di competenza e moralità, oggi ci sono consigli di amministrazione, con dentro profili di non elevata competenza, che consentono ai partiti di ficcare il naso in vicende in cui dovrebbero essere osservatori esterni. Mi sembra che si voglia occupare ogni spazio per garantirsi consenso elettorale: a questo servono le Asl, l’Acquedotto Pugliese, Aeroporti di Puglia? Qual è il profilo della Puglia che oggi vogliamo? Io non lo so, non lo capisco».
Torna in politica – in seconda linea dice lui – accendendo i riflettori su molte opacità della gestione attuale di Michele Emiliano, proprio mentre Sinistra Italiana annuncia l’uscita dalla maggioranza: «Devo dire che l’impressione è di una Regione in affanno, stanca, senza un’idea di cosa sia il governo, senza un’idea della Puglia. Per dieci anni abbiamo provato a mettere al centro quella che io chiamavo una narrazione, un’idea del futuro. Oggi vedo delle cose che mi lasciano sconcertato. Per esempio questa rivendicazione dell’autonomia, questo simpatizzare con il referendum del lombardo-veneto, magari con qualche nostalgia neo borbonica, non ha senso». «Oggi – afferma – le riunioni dei consigli regionali sono una fiera della vanità, durano mezz’ora, non si discute di nulla”. “Pensate che invece di parlare di lotta ai poveri e agli indigenti hanno dedicato cinque Consigli al Corecom, per aumentare il numero dei consiglieri di questo organismo, che è francamente una schifezza”. Non le manda a dire l’ex presidente della Regione che chiude il suo ragionamento con un’invettiva, proprio a pochi giorni dal battesimo del Listone Civico aggregatosi in Capitanata sotto la guida dell’assessore regionale Di Gioia: «Emiliano sta trasformando la Puglia nella patria del trasformismo».
Non mi sembra un male se un ex governatore regionale esprima un parere politico, tanto più se si espone uno come Vendola, che ha governato abbastanza bene, se non ricordo male. Bisognerebbe scindere i giudizi tra la persona e l’amministratore
patria del trasformismo ?
troppo buono vendola !
emiliano si è alleato con la peggiore feccia di puglia, riunita nel civismo …….
gli scarti del msi sono l’ossatura della armata emiliano, che ha ucciso il pd