Parole, testimonianze, immagini, ma anche sospetti, illazioni e pregiudizi, su una vicenda, quella delle violenze ad opera di un “maestro sui generis” in una scuola dell’Infanzia di Cerignola. Il cocktail mediatico ha distribuito fango anche sull’intero corpo docente, sulla comunità scolastica e su responsabilità di vigilanza. A sbaragliare il campo da ogni dubbio è Giuliana Colucci, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Battisti-Don Bosco”, del quale fa parte il plesso “Da Vinci” dove sono accaduti i fatti. La Preside ha parlato, in esclusiva a Gazzetta, di «situazione spiacevole e grave che verificheremo nel dettaglio attraverso una istruttoria interna. Il docente in questione è stato chiaramente sospeso e come scuola abbiamo messo in campo tutte le iniziative necessarie per garantire i bambini insieme all’intera comunità scolastica». Ci sono infatti 30 giorni per procedere all’indagine interna che la Colucci sta svolgendo con l’unico e primario obiettivo di tutelare i bambini, le famiglie e la comunità scolastica.
In questi giorni la Colucci è stata vicina alle famiglie, che in questa vicenda hanno avuto un ruolo determinante. «Ho parlato con le famiglie le ho ringraziate per aver sollevato il problema – ha detto la dirigente -. Le ho incontrate e ho parlato con loro. Ci siamo visti il primo pomeriggio di scuola successivo al venerdì dell’arresto ed è stato confortante vedere come le famiglie confermavano fiducia a quei docenti che già dallo scorso anno lavoravano con i bambini. L’insegnante di scuola dell’infanzia arrestato è arrivato alla “Da Vinci” a settembre scorso, era quindi nuovo, non lo conoscevamo. Quel che è accaduto merita la totale condanna da parte nostra ma non deve farci perdere di vista quanto da anni fanno e continueranno a fare gli insegnanti di quella come di tutte le scuole di Cerignola».
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Un riferimento, neanche troppo velato, al chiacchiericcio sviluppatosi intorno a quello che è stato un episodio brutto per l’intera città. «Prendo le distanze da tutta la macchina del fango che ha iniziato a parlare di scuola degli orrori – ha rimarcato Colucci -, perché questa è una scuola che ha fatto tanto e la condotta di un singolo, che ripeto, condanniamo senza riserve, non può oscurare l’operato decennale della comunità scolastica della “Da Vinci” come del comprensivo tutto». Nei giorni scorsi erano stati in molti a lanciare invettive sui social network, troppo spesso generalizzando. «L’Istituto, che da quest’anno presiedo, è punto di riferimento e presidio sociale di un grande quartiere, in cui i docenti si sono fatti carico di belle iniziative e di tante problematiche al fianco delle famiglie – rivendica la Preside -. Proprio questi docenti hanno preso le distanze da quei comportamenti, perché la scuola è altro, è comunità, è luogo di crescita».
L’APPELLO «Fidatevi della scuola che per anni ha operato bene – ha concluso la dirigente Colucci -. Vi è la massima disponibilità da parte mia, del mio vice e di tutti i docenti».
Gennaro Balzano
La Gazzetta del Mezzogiorno