Coerentemente con la linea difensiva tenuta per l’inchiesta sulle sponsorizzazioni sportive, il Sindaco di Cerignola Franco Metta sceglie ancora una volta i social. Questa volta il primo cittadino esamina la situazione più delicata che interessa Palazzo di Città: gli atti che la Commissione di Accesso – dalla data dell’insediamento, lo scorso 9 gennaio – ha chiesto di visionare all’Amministrazione. Finora, nella striscia periodica pubblicata sulla sua pagina Facebook, Metta si è soffermato sugli atti inerenti i lavori allo Stadio Monterisi e l’Hotel Grieco. Strutture di grande importanza per la città sostenute da una delle più importanti realtà imprenditoriali locali. Ad essere prese in considerazione, tra i diversi atti, sono le pratiche amministrative di concessione in gestione all’Audace Cerignola per 11 anni dello Stadio, risalenti al 2015, e la più recente SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività, ndr) n.98 e la Variante n.333/2018, inerenti i lavori di ristrutturazione ed adeguamento dell’ex “Hotel delle Nazioni”, adesso “Hotel Grieco” dichiarato agibile il 14 febbraio 2018.
Pochissimi i dettagli che emergono dalle ricostruzioni nelle quali tuttavia il Sindaco non manca di sottolineare come la collaborazione tra l’Amministrazione e la famiglia Grieco sia stata pacifica e proficua nonostante, come Metta precisa, «un importante esponente della famiglia Grieco sia stato candidato contro di me alle scorse elezioni amministrative. Poi ci siamo incontrati e abbiamo messo in atto questa sinergia». «La società calcistica era fallita e lo stadio ridotto in uno stato di totale abbandono -prosegue -. Poi da una parte arriva Nicola Grieco con la sua famiglia che risolleva le sorti dell’Audace, dall’altra arriva l’Amministrazione Metta che sceglie il “Monterisi” come casa dell’Audace ottenendo una gestione correttissima».
Ma, esposti i fatti, Metta lascia le posizioni difensive e passa all’attacco, ribadendo come, a sua detta, sia in atto una manovra volta a ledere la sua figura e quella dei suoi collaboratori: «tutti questi lavori di grande pregio hanno tutti a che fare con la famiglia Grieco. E io mi chiedo cosa ci sia da verificare e cosa dia fastidio di questi due interventi che portano benefici alla città. Non ce l’ho con la Commissione ma con il regista occulto di questa serie di iniziative contro l’Amministrazione». Il primo cittadino si difende e dice la sua; tuttavia permane una fitta coltre di incertezza vista la parzialità delle versioni esposte e l’assoluto silenzio degli inquirenti. La richiesta di determinati atti possono significare tutto e niente se non inseriti nel complesso puzzle del quale molti tasselli sono ancora sconosciuti ai più, forse anche agli stessi protagonisti di questa vicenda.