Poco meno di una settimana dal 10 ottobre, giorno in cui è arrivato l’ok allo scioglimento del consiglio comunale di Cerignola, ed anche per Manfredonia c’è stato lo scioglimento. La notizia è di ieri, in serata. Manfredonia come Cerignola. Cerignola come Manfredonia. Lì c’è una forte influenza della mafia garganica. A Cerignola la “fine” criminalità organizzata è arrivata nella stanza dei bottoni. Su proposta del Ministro degli Interni Luciana Lamorgese il consiglio dei ministri ha deliberato l’affidamento, per diciotto mesi, dell’amministrazione del Comune di Manfredonia (Foggia), già sciolto lo scorso 21 maggio 2019 a seguito delle dimissioni del sindaco, a una commissione di gestione straordinaria.
A Manfredonia sono al vaglio vicende riguardanti vecchi clan, nonostante essi siano stati soppiantati da tempo da altri gruppi criminali ben più giovani e insidiosi. A Cerignola quella criminalità che provava da anni ad entrare nelle istituzioni dalla porta di servizio, è riuscita ad accedere dall’ingresso principale, accomodandosi e prendendo in certi casi – lo dice la relazione – il timone della nave. Diciotto mesi per ripulire le due amministrazioni, due città distanti poco più di 40 chilometri. Due destini che si uniscono, seppur con tante differenze. Sul piatto per i commissari non c’è solo la bonifica dalle infiltrazioni, ma anche la restituzione della dignità perduta alle due comunità e la fiducia nelle istituzioni. E’ questa l’impresa più ardua.