La vicenda SIA ha interessato fin da subito i commissari prefettizi insediati al comune di Cerignola il 14 ottobre dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Il “rigetto” del concordato preventivo in continuità prima e la situazione debitoria insostenibile hanno condotto l’azienda sul baratro. Nel dettaglio si è occupato della questione il dottor Michele Albertini, che non ha esitato a definire la società in house “al capolinea”. La Commissione ha infatti dovuto porre in liquidazione SIA, che arrivava oltretutto da due bilanci in negativo. Se non c’è stato verso di salvare la società, al contrario i lavoratori sono stati tutelati dall’ente che ha garantito il pagamento degli stipendi. Nell’immediato si era prospettato il subingresso di AMIU Trani che tuttavia, causa mancato raggiungimento accordo politico nel capoluogo BAT, si è tirata indietro nella giornata di lunedì scorso. Pare tuttavia che si possa essere riaperta la possibilità dell’intervento di AMIU Puglia (la partecipata del Comune di Bari, ndr) che ha confermato l’interesse ad intervenire anche a Cerignola.
Per salvaguardare il servizio di raccolta ed evitare una nuova emergenza rifiuti la Commissione ha chiesto e ottenuto il coordinamento da parte dell’AGER. Nelle more della vicenda si cercherà un gestore temporaneo del servizio che sopperirà all’inoperatività di SIA già a partire dalle prime settimane di gennaio. Quel che oggi preoccupa pesantemente i lavoratori è il proprio futuro, offuscato dal rischio di spacchettamento (dipendenti-comune di appartenenza, ndr) e dalla non totale salvaguardia di tutti i livelli occupazionali. Sia infatti ha il problema di avere assunto molto personale d’ufficio, una questione non secondaria per chi deve farsi carico dell’intera forza lavoro della società.