Con la SIA in liquidazione – sarebbe questa la scelta operata, e da ratificare il prossimo 30 ottobre, nella riunione dei Sindaci dei Cinque Reali Siti con il commissario Postiglione per il Comune di Cerignola – parlano adesso i lavoratori. I rischi per i livelli occupazionali esistono e vanno scongiurati, poiché a rischiare sono oltre 200 famiglie.
«I lavoratori di SIA FG/4 s.r.l. da ciò che emerge dagli organi di stampa, prendono atto della volontà dei Sindaci componenti il Consorzio di Igiene Ambientale FG/4, di non ricapitalizzare la società e procedere alla sua messa in liquidazione – si legge nella nota diffusa -. Ciò che sconcerta è l’assoluta mancanza di una strategia, di un’idea, di come continuare a garantire i servizi di igiene ambientale e urbana e, di conseguenza, quale destino per i quasi duecento dipendenti. E’ da sottolineare come il fallimentare epilogo di SIA non è conseguenza del caso o di congiunture economiche sfavorevoli, ma di scellerate scelte della proprietà in merito alla valorizzazione impiantistica, all’adeguamento dei corrispettivi per i servizi svolti e, soprattutto, dalla cronica mancanza di pagamenti dovuti. Tutto ciò ha progressivamente determinato una crisi finanziaria ed economica che ha compromesso irreversibilmente l’operatività e la possibilità di qualsiasi tipo di programmazione aziendale». Dunque alla proprietà le colpe di una mancata programmazione. In filigrana il riferimento è allo stop al VI lotto voluto inizialmente da Franco Metta, salvo poi ricredersi successivamente, quando oramai era troppo tardi.
«Ora si rincorrono voci circa uno “spacchettamento” dei servizi in ragione del quale ogni comune provvederà autonomamente non si sa con quale personale e con quali soggetti economici. Sono, certamente interessati all’acquisizione del servizio avvoltoi che vorranno realizzare profitti con il rischio di determinare una inaccettabile macelleria sociale a danno dei lavoratori. Noi ci opporremo in tutti i modi ad una simile prospettiva. Ribadiamo che occorre l’assoluto rispetto delle norme regionali in materia che prevedono un gestore unico di ARO. Invitiamo, quindi, la proprietà a valutare e perseguire tale soluzione, riservandoci, in sede di confronto e approfondimento, di avanzare anche proposte più articolate. In mancanza di risposte relativamente a quanto da noi avanzato, adotteremo tutte le iniziative che la legge consente a tutela dei nostri diritti e del nostro futuro» chiosano i lavoratori della SIA.