E’ la Tari il tema più caldo in vista del bilancio. Da un lato il Sindaco Franco Metta e dall’altro l’opposizione del centrosinistra. Il primo cittadino ha infatti risposto alle ipotesi di aumento della TARI precisando che «il bilancio di previsione è in consiglio comunale il 24 aprile e non prevede alcun aumento della Tari. Quest’anno non ci sarà alcun aumento -ha sottolineato Metta -. Se ci sono stati nel passato sono dovuti al fatto che tanto spendi tanto devi incassare, quindi Cerignola è stata costretta ad aumentare. Una questione che in realtà ha preso le mosse da ulteriori dichiarazioni di Metta rilasciate alcuni giorni addietro. Il primo cittadino è tornato sulla biostabilizzazione, sulla delibera regionale del 20 settembre 2018 che dava mandato ad Ager per attuare ogni utile iniziativa utile a riavviare l’esercizio dell’impianto complesso sito in Cerignola, quindi delle 16 biocelle. In caso contrario le conseguenze potrebbero essere notevoli, ha precisato Metta: «gravi ripercussioni economiche» e «rischio di emergenza rifiuti», quindi «pesante aggravio delle spese a carico di tutti i comuni»; in parole povere un possibile nuovo aumento della TARI, ma probabilmente a luglio, come hanno detto a più riprese dal centrosinistra con Tommaso Sgarro.
Non si è fatta però attendere la replica di Gianfranco Grandaliano dall’AGER che ha di fatto riordinato le parole del primo cittadino di Cerignola. «Abbiamo diffidato, con nota ufficiale inviata lo scorso 9 aprile, il consorzio Fg4 a definire immediatamente i rapporti concessori con la società Sia srl, al fine di permettere all’Ager di predisporre e mettere in atto tutte le iniziative. Abbiamo rappresentato che il consorzio Fg4 e la società Aseco non hanno, al momento, stipulato alcun accordo per la gestione dell’impianto di trattamento meccanico biologico (tmb). Alla luce della situazione in essere, l’unico soggetto legittimato dalla normativa vigente a eseguire il collaudo richiesto dalla società Ladurner è proprio la società Sia srl».
La palla quindi è nelle mani di SIA, che dovrebbe procedere al collaudo, seppure proprio la società di proprietà del consorzio versa in una precaria situazione economica di cassa. Oppure sarà necessario percorrere la strada alternativa che lo stesso Grandaliano traccia: «riteniamo necessario che il consorzio Fg4, così come prescritto dalla delibera di Giunta regionale 16453 del 2018, proceda a definire i rapporti concessori con Sia srl, per consentire all’Agenzia di avviare le procedure per l’individuazione di un soggetto gestore alternativo dell’impianto in questione». Doccia fredda dunque per il Consorzio del presidente Metta. Ma non è tutto. Il rovescio della medaglia è rappresentato da un nuovo possibile aumento della Tassa sui Rifiuti. Non regge infatti matematicamente il bilancio tra quel che entra e le spese sostenute. Ironia della sorte, in pochi anni così Cerignola ha perso i propri impianti e ha visto lievitare vertiginosamente i costi.