È improvvisamente scomparso nella giornata di ieri, a 72 anni, Flavio Bucci. Attore, doppiatore (è lui che presta la voce a John Travolta ne “La febbre del sabato sera” e “Grease”) e produttore cinematografico, ha lavorato, fra gli altri, con Mario Monicelli, Dario Argento e Paolo Sorrentino. Nato a Torino nel 1947, città nella quale si forma anche artisticamente, non ha mai celato, anche attraverso alcuni dei personaggi interpretati, la provenienza meridionale della propria famiglia, originaria di Casacalenda (Campobasso) ed Orta Nova (Foggia). L’esordio sul grande schermo giunse in una delle pellicole più note ed impegnate della storia del cinema nostrano, “La classe operaia va in Paradiso” (1971), per la regia di Elio Petri. Lo stesso Petri lo volle protagonista due anni più tardi ne “La proprietà non è più un furto”. La popolarità giungerà però indossando i panni del pittore “Ligabue” nell’omonima miniserie televisiva della RAI del 1977. Altri personaggi ad averlo condotto in modo permanente nell’immaginario del cinefilo italiano sono Daniel, il pianista non vedente in “Suspiria” di Dario Argento (1977), e Don Bastiano, il prete anti-conformista de “Il marchese Del Grillo” (Mario Monicelli, 1981) con il suo memorabile monologo poco prima di essere condannato a morte per decapitazione.
Flavio Bucci avrebbe dovuto esibirsi fra pochi giorni proprio a Cerignola. Era infatti nel calendario della stagione teatrale di “Roma Teatro, cinema e…”, per il prossimo 29 febbraio, la pièce «E pensare che ero partito bene…», scritta a quattro mani con Marco Mattolini, che ne cura anche la regia. Non sarebbe stata la prima volta dell’artista nella città ofantina, come ricordato dalla locale Pro Loco sulla propria pagina Facebook, della quale fu ospite d’onore il 4 giugno del 2016.