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    Scuola e Covid: anche il Liceo Classico “Zingarelli” si prepara per la maturità post lockdown

    La dirigente dott.ssa Giuliana Colucci e il rappresentante d’istituto Antonio Dibisceglia raccontano questi mesi di didattica a distanza e i preparativi per l'esame finale

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    Per tutta la durata del lockdown, mentre la maggior parte d’Italia era paralizzata a causa dell’emergenza Covid-19, la mission educativa della scuola non si è mai interrotta ed è stata portata avanti in questi mesi grazie all’e-learning e alla didattica a distanza. Adesso però la sfida si fa ancora più dura, perché si avvicina la fine del semestre e con essa gli esami di terza media e la maturità. Proprio quest’ultima è stata al centro di polemiche, annunci, smentite e dubbi che si sono sciolti solo il 16 maggio quando il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza con la quale si è deciso per l’esame orale (quindi nessuna prova scritta) in presenza e in sicurezza. Come si stanno preparando i vari istituti a questa novità? Ne abbiamo discusso con la dott.ssa Giuliana Colucci -dirigente del Liceo Classico “Nicola Zingarelli”, dell’Liceo Artistico “Sacro Cuore” e del Liceo Scientifico “Federico II” di Stornarella – e il rappresentante d’istituto Antonio Dibisceglia che ci hanno raccontato i preparativi per l’ultimo step dell’anno e la loro esperienza di didattica a distanza.

    «La gestione di questa emergenza non è stata facile perché nuova e improvvisa – spiega la dott.ssa Colucci –. Con la chiusura delle scuole poi ci siamo subito messi al lavoro per raggiungere i nostri studenti con la piattaforma per la didattica a distanza e, grazie alla disponibilità e alla celerità dei docenti, abbiamo tenuto unite le classi e concluso regolarmente i programmi. Spero che tutto quello di buono che abbiamo imparato in questi mesi possa essere applicato anche nel post-emergenza per ampliare l’offerta formativa». Molti docenti e presidi hanno denunciato il fatto che la mancanza di una dimensione fisica dell’apprendimento rischiasse di accentuare la dispersione scolastica, dando il ‘colpo di grazia’ alle situazioni borderline. A fronte di questo pericolo lo “Zingarelli”, il “Sacro Cuore” ed il “Federico II” non sono rimasti inerti: «Nessuno studente è stato lasciato indietro. La scuola ha immediatamente reperito e messo a disposizione degli studenti che avevano difficoltà con strumenti e connessione trentadue tablet e ventisette schede SIM. In brevissimo tempo abbiamo creato una rete con privati, Comuni, Protezione Civile e Polizia di Stato, che ci hanno aiutato nel consegnare i dispositivi agli studenti che non potevano ritirarli a scuola, grazie ai quali tutti quanti sono stati coinvolti nella didattica a distanza».

    Nonostante il percorso a ostacoli, adesso l’anno scolastico giunge al suo momento clou con gli esami di maturità. Un traguardo cui studenti e professori arrivano dopo settimane di incertezza: «Siamo stati sommersi da una marea di interventi social, annunci poi ritrattati e tantissime supposizioni – dice Antonio Dibisceglia, rappresentante d’istituto del Liceo Classico –. Di fronte a questo caos abbiamo imparato a fare discernimento tra le notizie, riconoscere le fake news ed affidarci ai canali ufficiali. Siamo comunque contenti del fatto che gli esami di maturità si svolgano in presenza, perché per quanto la didattica a distanza ci abbia permesso di fare tante cose, il rapporto umano è imprescindibile per la scuola. D’altronde, in un momento così difficile, questa scelta è un messaggio molto forte che incita tutto il Paese a ripartire». Esami che si svolgeranno ad ogni modo con tutte le precauzioni del caso: ingressi separati, ambienti iper-igienizzati, molta distanza tra alunni, commissione e tra i professori. Un ambiente asettico che stride con l’ansia da prestazione e voglia di strappare un buon voto che gli studenti vivono di solito in questi giorni, in cui i ragazzi dovranno forse rinunciare ai riti scaramantici pre-esame, «ma vivremo questi giorni al contempo con frenesia e serenità. Ci stiamo organizzando per personalizzare il nostro colloquio, durante il quale metteremo a frutto l’esperienza dei nostri cinque anni di Liceo e, perché no, anche quella maturata nel lockdown», afferma Antonio.

    «Anche se quest’anno le cose sono andate in maniera diversa i ragazzi sono pronti a vivere questo momento che segna un momento di passaggio nella loro vita, concludendo un percorso per iniziarne un altro – conclude la dirigente Colucci –. La valutazione non sarà fredda e matematica ma terrà conto di ciò che lo studente ha maturato, come persona e cittadino, in questo suo lungo percorso».

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