E’ partita da queste pagine la storia di Milla, la bambina che aveva accidentalmente ingerito una pila e da lì era iniziato il proprio calvario. La storia ha commosso l’intera città, che agli inizi di marzo si è lanciata in una raccolta fondi che ha visto in poche ore raggiungere il necessario affinché la piccola potesse operarsi in Svizzera e metter fine ad ogni sofferenza. Il 29 aprile Milla si è operata: 5 ore e mezzo circa in sala operatoria, operazione riuscita, ma purtroppo la storia a questo punto non conosce un lieto fine. Le complicazioni post operatorie hanno interessato e continuano a interessare la piccola, che in sala operatoria ci è andata altre due volte. Momento difficile con la richiesta da parte dell’ospedale di Losanna che è aumentata di tanto. «E’ un periodo sociale ed economico complicato e non vediamo via d’uscita. Con l’aiuto di tutti voi, vorremmo far partire una nuova raccolta fondi, se c’è qualcuno che può aiutarci, aiutate a diffondere la voce» è l’appello di Giuliano Specchio, papà della piccola Camilla.
«Sono giorni duri» dice. «Giovedì 14 maggio mia figlia ha fatto la tanto attesa broncoscopia di controllo. In quell’occasione il dottore otorinolaringoiatra ha riscontrato il cedimento di alcuni punti interni ed ha preferito riportarla in sala operatoria e, dunque, le hanno rifatto l’intervento che questa volta è durato più di 6 ore, per noi interminabili. I motivi del cedimento strutturale della suturazione interna potrebbero essere diversi. E’ rimasta intubata per 9 giorni durante i quali è stata controllata per assicurarsi che tutto vada bene». Ma non finisce qui la storia. «Poi durante la broncoscopia di controllo nuovamente la parte suturata ha ceduto e nuovamente è stata portata in sala operatoria per altre 6 ore. La nostra piccola sta soffrendo tanto ed ora le hanno inserito uno stent chiamato Montgomery che dovrebbe salvaguardare la parte interessata. Finora ha fatto tre interventi invasivi ed ora anche i tempi di degenza ospedaliera aumenteranno».
Amaramente Giuliano dice: «ci siamo illusi. Davvero pensavamo di aver trovato la soluzione definitiva per lei, per tornare finalmente a casa. Spero ciò avvenga, ma la strada è davvero piena di imprevisti che vanno quasi al limite. Ora davvero c’è bisogno della mano del Signore che la protegga, le stia vicino e la aiuti a stare tranquilla. Fortunatamente qui sono davvero tutti molto gentili e bravi con lei, sia i dottori che gli infermieri. Durante la degenza non sono mancati momenti di gioia nel vederla reagire, ridere e giocare come in quei pochi momenti che ho condiviso con due delle foto che ho postato. Ci sono stati anche momenti brutti con febbre alta, infezioni e, giusto per non farsi mancare nulla, anche una polmonite, dovuta all’accumulo delle secrezioni che si creano a seguito di un problema alle corde vocali». Ai problemi adesso devono sostituirsi le soluzioni. Ed è innanzitutto necessario che riparta la raccolta fondi, che permetterà a Milla di proseguire le cure nell’ospedale elvetico.