«Mi chiamo Maria Teresa, ho 31 anni e nella vita sono una consulente finanziaria. Sono di Cerignola ma vivo a Milano». Si è presentata così a Masterchef 9 la concorrente di Cerignola Maria Teresa Ceglia, che da 12 anni vive a Milano. «La mia passione per la cucina nasce a casa – ha detto l’aspirante chef -, grazie a tutte le donne della mia famiglia: mia mamma era una lavoratrice molto impegnata e quindi spesso venivo lasciata dalla zia o dalla nonna. Se con la sua presenza potevo solo guardare e non toccare, con le altre avevo modo di darmi da fare: per tenermi buona mi davano da lavorare la pasta fresca, così almeno sporcavo solo la cucina. Entrambe le cose mi sono state molto utili: da una parte l’osservare attento, dall’altra l’esperienza “sul campo”. Poi sono venuta a Milano per studiare, e ho dovuto iniziare a mettere in pratica per necessità quello che avevo imparato: ho iniziato a cucinare per coinquilini e amici a cena, o per simulare l’atmosfera di casa durante le feste comandate, quando io e molti altri ragazzi del Sud non riuscivamo a “scendere” per via degli esami. Quel periodo è stato per me molto formativo e mi ha portato fino a qui: oggi la mia cucina è insolita e sorprendente, mi piace giocare di contrasti e amo stupire chi assaggia i miei piatti».
Consulente finanziaria, sposata da 3 anni, Maria Teresa si è presentata con un piatto fatto con ingredienti tipici pugliesi e dell’agro cerignolano: burrata, marasciuolo, cima di rapa, pomodoro secco, tarallo. Con un pasta fresca in brodo poi la conferma tra gli aspiranti chef della nona edizione. «MasterChef è un modo di dedicarmi a me stessa: ho investito tantissimo tempo della mia vita nel lavoro. Volevo essere riconosciuta come una donna in carriera, una gran professionista, volevo scalare subito le tappe: ho messo però la testa dei numeri e mi sono dimenticata di una cosa che per me era importante, la cucina, soprattutto perché fa parte delle mie radici. Ecco, per me MasterChef è un ritorno alle mie radici. Ho un sogno nel cassetto che spero di realizzare dopo questa esperienza: aprire un ristorante all’aperto in mezzo alle vigne della mia famiglia in Puglia e tornare a casa. Questo non significherebbe buttare all’aria tutto quello che ho ottenuto dalla carriera: il mio percorso professionale potrebbe tornarmi molto utile, perché potrei mettere in pratica tutte le competenze che ho acquisito e industriarmi a far funzionare un ristorante. In più contribuirei a un’attività della mia famiglia in cui non ho mai preso parte: non è quindi abbandonare completamente il mio percorso, ma fargli prendere…una piega diversa. Sono una persona ambiziosa e che si dà degli obiettivi raggiungibili: tendo a fare un passo alla volta, ed è proprio così che vorrei conquistarmi la vittoria».
L’INTERVISTA
Qual è il tuo piatto forte?
Il risotto con crema di zucca, nocciole e liquirizia.
Il piatto cui sei particolarmente affezionata e che ti evoca emozioni?
La crostata con crema di ricotta e amarene perché è il dolce con cui sono cresciuta e che mia nonna prepara ancora oggi.
Hai uno chef a cui ti ispiri?
Ce ne sono diversi, principalmente posso elencare: Antonino Cannavacciuolo, Davide Oldani, Matias Perdomo, Isabella Potì e Andrea Berton.
L’ingrediente che non manca mai nella tua cucina:
Le spezie di ogni tipo: dai chiodi di garofano, al cardamomo, al cumino, all’anice stellato!
Il tuo miglior pregio
Senza dubbio la determinazione.
Il tuo peggior difetto
Molte volte posso dimostrare un atteggiamento distaccato nei confronti delle alter persone.
Raccontaci un tuo aneddoto divertente legato alla cucina:
In realtà ogni volta che cucino per mio marito è un aneddoto. Lui si accontenterebbe anche di piatti semplici come una bella porzione di lasagne, e invece io lo costringo sempre a farmi da cavia per le mie creazioni, anche le più strane!
Che musica ascolti mentre cucini?
Mi piace molto il Rock anni ’80, tipo Dream Theater, Queen, Guns N’ Roses o Pink Floyd.
Sei innamorata?
Sì!
Chi non ha mai smesso di credere in te?
Mio marito Francesco.
Se fossi un ingrediente saresti…(esempio: aspro e acido come un limone)
Dolce-amara come il cioccolato fondente.
Se ne avessi la possibilità, un biglietto di sola andata per…
Madrid.
Hai un hobby oltre alla cucina? Se sì, quale?
Sono un’appassionata di musica.