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    La conservazione degli pneumatici: verità e bugie sul DOT

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    Gli pneumatici non costituiscono solo una parte fondamentale dell’autovettura, ma sono elementi strutturali di elevata qualità che devono adattarsi alle esigenze del cliente. Riguardo a questi prodotti, vi sono alcune informazioni che, nel corso degli anni, sono state scambiate come delle verità assolute, come quella legata al valore della data di fabbricazione. Un tempo si usava comperare gli pneumatici per poi lasciarli stagionare all’interno della cantina o in un box, al fine di utilizzarli successivamente e farli guadagnare resistenza, questa pratica in realtà ne riduceva l’efficacia. La data di fabbricazione degli pneumatici può essere letta sul loro fianco, ove sono posizionate delle sigle tra le quali è possibile identificare facilmente il DOT.

    Conosciamo il DOT

    Il DOT (Department Of Transportation) è un codice presente sul fianco degli pneumatici dal quale è possibile risalire alla settimana e all’anno di produzione oltre che allo stabilimento di produzione. Questa informazione è utile soprattutto alle aziende produttrici, a pari di una qualsiasi altra indicazione sui lotti di produzione, in tutti quei casi in cui sia indispensabile poter catalogare e distinguere i vari lotti come, ad esempio, nel caso di dover ritirare dal mercato prodotti difettosi o non conformi. È sempre stata data enorme importanza al DOT quando si procede all’acquisto di pneumatici nuovi, si pensa, infatti, che se una gomma non è dell’anno in corso, questa non è di qualità, non è sicura e non ha una resa chilometrica adeguata. In realtà questo non è propriamente corretto. Gli pneumatici odierni sono progettati al fine di garantire prestazioni ottimali per almeno quattro o cinque anni a partire dal loro primo montaggio: queste qualità sono date dall’elevata tecnologia utilizzata in fase di costruzione e dai componenti chimici specifici inseriti nella mescola che rallentano i processi d’invecchiamento ed aumentano l’aderenza. È innegabile che gli pneumatici invecchino e che possano, se non conservati correttamente, perdere qualità col passare del tempo, d’altro canto le conoscenze sempre più diffuse sui metodi di stoccaggio consentono l’utilizzo in tutta sicurezza anche degli pneumatici un poco più datati. Come tutti sappiamo gli pneumatici si differenziano per dimensioni, portata e stagionalità. Tutti questi dati sono riportati sul fianco e devono essere corrispondenti alle indicazioni presenti sul libretto. La legislazione nulla indica rispetto all’anzianità perchè in effetti non ci sono particolari problemi legati all’anno di produzione degli pneumatici. La struttura degli pneumatici inizia ad alterarsi sensibilmente a partire dal montaggio, a causa della deformazione data dal peso dell’autovettura, dalla qualità dell’asfalto e dagli agenti atmosferici. Molto spesso si acquistano pneumatici e li si tengono da un lato per parecchio tempo prima di procedere al loro montaggio: questo può, in effetti, risultare controproducente poichè metodi di conservazione inadeguati possono influire sensibilmente sullo “stato di salute” dei nostri pneumatici. È più probabile che gli pneumatici siano conservati correttamente nei depositi specializzati per il loro stoccaggio che nelle nostre cantine o nei nostri box. Errate modalità di conservazione possono causare la perdita dello strato di cera posto sulla superficie e, in tal modo, accelerare del processo d’invecchiamento. Ciò può capitare a prescindere dal modello e dalle caratteristiche delle gomme.

    Suggerimenti per un corretto stoccaggio

    L’ambiente dedicato alla conservazione delle gomme, sia nuove che già smontate perchè stagionali, deve necessariamente rispondere a determinati requisiti. È necessario conservare le proprie gomme all’interno di un ambiente asciutto, fresco e lievemente aerato. È, inoltre, consigliato conservarle in verticale e gonfiarle leggermente, fino ai 0,75 o 1 bar. Si consiglia altamente di proteggerle dalla luce del sole o da ulteriori fonti dirette di calore: il luogo dove devono essere riposti gli pneumatici deve avere una temperatura superiore ai 25 gradi ma non superiore ai 35 gradi. Il metodo migliore per conservarli è di sollevarli dal suolo riponendoli su appositi supporti, per contro è assolutamente sconsigliato appenderle al muro senza le opportune precauzioni poichè potrebbero ovalizzarsi. Le case produttrici forniscono le indicazioni necessarie alla corretta conservazione.

    DOT-fobia e vantaggi economici

    La credenza comune che le gomme con DOT recenti siano più valide e migliori rispetto a quelle più datate consente ai consumatori di poter fare veri e propri affari in quanto i rivenditori, spesso e volentieri, applicano prezzi scontati a gomme con DOT non recentissimi. Altri rivenditori, ne è un esempio Specialgomme, propongono invece ai loro acquirenti solo pneumatici freschi o che hanno una anzianità massima di 36 mesi in caso contrario assicurano la restituzione a loro spese. In definitiva possiamo tranquillamente affermare che, come sempre accade, c’è sempre un po’ di verità nelle credenze comuni ma anche tanta fantasia.

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