«Elena Gentile è una risorsa per il Pd e per la Puglia e deve essere candidata. Questo ce lo hanno confermato anche le primarie a cui Elena ha partecipato con grande impegno. Elena è una risorsa per il centrosinistra pugliese. La sua esclusione sarebbe una perdita per tutti e tutte. Chiediamo che Elena Gentile sia candidata e ad Elena di non mollare». A scriverlo su Facebook è stata Titti De Simone, consigliere politico di Michele Emiliano. Una posizione condivisa da molti, tra cui l’assessore regionale Loredana Capone, la senatrice Assuntela Messina, l’assessore al Comune di Bari Paola Romano e poi Paola Povero e Elvira Tarsitano. Con loro tanti e tante cittadine ed esponenti della società pugliese che stanno sottoscrivendo tale appello. Online tra commenti e adesioni spiccano anche quelli dell’ex-deputata pugliese del Pd Liliana Ventricelli e della consigliera di parità Serenella Molendini.
Nei giorni scorsi la Gentile aveva precisato in un video diffuso sul web che, stanca di un tira e molla infinito per la candidatura, con il Pd provinciale a fare ostruzionismo, si sarebbe disimpegnata. Accordi non rispettati e un gruppo, quello di Capitanata, spaventato dalla discesa in campo della pediatra cerignolana. «La mia esperienza istituzionale è giunta al capolinea, hanno vinto i mediocri, talvolta capita, quelli che terrorizzati dal mio possibile ritorno in consiglio regionale hanno deciso, violando regolamenti e sconfessando accordi politici assunti alla luce del sole, che io non potessi o dovessi dare il mio contributo di idee al mio partito e al mio schieramento politico ma, in modo particolare, alle politiche sanitarie della mia regione, della mia provincia, della mia città» ha detto parlando della storia dell’Ospedale Tatarella di Cerignola.
Oggi dalle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno la Gentile ha confermato il suo passo indietro, causato dalle scelte di Azzarone & Co. «Prendo atto – commenta la Gentile a La Gazzetta – con rammarico di questa decisione, per molti versi incomprensibile. È il risultato di una visione miope delle difficoltà di questo tornante elettorale». La scelta dei dem dauni avrà effetti nella contesa di settembre: «Non farò campagna elettorale. Se un partito non ti vuole, non ci si può esporre. Assicuro il mio voto personale a Emiliano, mantengo i patti che prevedevano altro», ha detto la componente dell’assemblea nazionale. Infatti la candidatura dell’esponente cresciuto nel Pci a Cerignola scompaginava il quadro pre-esistente, rendendo imprevedibile la corsa per la rielezione degli uscenti dem, Raffaele Piemontese e Paolo Campo, i due maggiori leader in Capitanata. Da qui la decisione del partito provinciale di optare per l’ex-consigliere comunale Teresa Ciccolella, escludendo quindi la Gentile. Le liste dem, tuttavia, saranno discusse nella direzione regionale del 3 agosto, sede nella quale il tema sarà trattato con esito imprevedibile.
[…] ALLA CANDIDATURA Lo scorso 30 luglio erano scese in campo esponenti rappresentative del Pd (tranne le foggiane ovviamente, ndr)…, che intanto poche ore prima aveva fatto sapere di esser stanca del tira e molla sulla candidatura […]