A distanza di quasi due anni è giunta la sentenza di secondo grado di giudizio a carico di D.D. il 19enne barlettano che la notte tra il 23 e il 24 dicembre del 2019 accoltellò un giovane di Cerignola dopo averlo aggredito, insieme ad un gruppo di altri giovani, all’interno di una discoteca alla periferia di Barletta. La Corte d’Appello di Bari, in parziale modifica della sentenza di primo grado, ha condannato l’aggressore alla pena ridotta da 5 anni a 4 anni e 3 mesi di reclusione per tentato omicidio: per il resto è stata confermata la sentenza di primo grado anche in merito al risarcimento del danno con provvisionale immediatamente esecutiva.
«Alla luce anche dell’ultimo episodio accaduto a Barletta, e non in ultimo quello di questa notte a Bisceglie, si evidenzia ancora di più l’emergenza sociale, che non può prescindere, oltre che dalla prevenzione, soprattutto dalla certezza della pena, affinché funga da monito» dichiara l’avvocato Laura Raffaeli, difensore della parte civile. «Colpiscono le similitudini con il gravissimo episodio del povero Lasala, pestaggio con accoltellamento di povere vittime per futili motivi, da parte di giovanissimi ragazzi simili anche per età anagrafica, privi di ogni scrupolo». Immancabile il riferimento anche al povero Donato Monopoli: «Sicuramente rivolgiamo un messaggio di forte vicinanza alle famiglie di Donato e del ragazzo di Barletta tristemente ucciso: entrambi, innocenti, divenuti doppiamente vittime, prima dei balordi e dopo del muro di omertà che si innalza attorno a questi soggetti. Anche nel nostro caso ad oggi nessuna confessione è avvenuta chiosa l’avvocato -anzi piuttosto uno sminuire, o addirittura non conoscere, oltre ad essere ancora in attesa del Tribunale per i minorenni per i giudizi restanti a carico degli altri minorenni coinvolti».