Pomeriggio di fuoco – è il caso di dirlo – per gli uomini del 115, impegnati per tutto il pomeriggio e fino a notte nel domare i vari incendi segnalati in agro di Cerignola. Tra questi il più rilevante nel tardo pomeriggio di ieri sul fronte laterale del Cimitero cittadino. Diverse ore per domare le fiamme, che comunque hanno interessato una vasta area, ma non è tutto. Dopo le 23,00 ritornano le fiamme nella parte quasi antistante il campo santo e ancora Vigili del Fuoco al lavoro. La sorpresa è quel che accade contemporaneamente. Via Santo Stefano, via Melfi, via Santuario Madonna di Ripalta, via Teano (foto). Qui ci sono piccoli roghi, ma di rilevante c’è che a bruciare non è solo erba secca. Ci sono rifiuti, pneumatici, plastiche. Un odore nauseabondo avvolge le aree limitrofe. Proprio mentre alle 23,30 si spengono le fiamme vicino al cimitero – con tre mezzi impegnati – a poche centinaia di metri altri piccoli roghi di rifiuti.
I Sindaci candidati, adesso in campagna elettorale promettono mari e monti, sui Social sono incoraggianti promesse promesse promesse, è bello scrivere favole cose che promettono, messaggi pubblicitari per avere voti dai migliaia di pecoroni come greggi per il solo voto, votare politicanti da strapazzo, il loro obiettivo è solo 1, quello di occupare palazzo di città, è fare il proprio comodo dovere tra raccomandazioni a parenti ed amici, tra premiazioni e appalti pubblici ed amici degli amici, assessori, e consiglieri a riempirsi tasche di denaro attraverso ai tanti concittadini onesti che in mio parere, paghiamo le tasse da secoli come dicevo (“pecoroni,”) tanto si sa che in questa Città chi comanda e ha la fedina penale sporca, anche il potere, è la forte criminalità, è stato sempre così in una Città senza testa, è senza coda purtroppo.
Egregio signore l’analisi logica la sappiamo fare ,quello che dice è vero ma deve anche suggerire che cosa fare per uscirne. Proponga idee e persone.
commissariamento per almeno altri 10 anni affinche questa gerarchia di colletti bianchi (e sporchi) non si scardini dall’egemonizzazione del paese, vescovo compreso.