È morto a causa del covid 19 il germanista Luigi Reitani. Nato a Foggia 62 anni fa, era professore ordinario di Letteratura tedesca all’università di Udine, città di cui era stato assessore alla cultura per cinque anni, dal 2008 al 2013. Reitani era uno dei massimi studiosi del filosofo e poeta tedesco Friedrich Holderlin: tra i suoi campi di interesse, anche la letteratura austriaca dal XIX al XXI secolo e le relazioni italo-tedesche. Dal 2015 al 2019 aveva diretto l’Istituto italiano di Cultura di Berlino e da allora viveva nella capitale tedesca con la moglie e le due figlie. Si era laureato in lettere all’Università di Bari con una tesi sullo scrittore austriaco Arthur Schnitzler, e aveva proseguito la sua formazione a Vienna come allievo di Wendelin Schmidt-Dengler. Dal 1991 aveva insegnato a Udine, dove era diventato professore ordinario di letteratura tedesca nel 2005. Visiting professor alle Università di Klagenfurt e Basilea, è stato membro del comitato scientifico del Freies Deutsches Hochstift di Francoforte. Per il contributo dato alla diffusione della cultura austriaca in Italia nel 2010 è stato insignito dell’Ordine al merito della Repubblica austriaca.
La sua attività di traduttore e critico acquista risonanza con la pubblicazione, nel 2001, dell’edizione commentata di Tutte le liriche di Friedrich Hölderlin per i Meridiani Mondadori, lavoro per cui nel 2002 riceve il premio Mondello per la traduzione letteraria, e al quale seguirà nel 2019 un secondo volume dedicato a Prose, teatro, lettere. Ha collaborato come critico letterario con riviste e quotidiani, tra cui il domenicale del Sole 24 Ore. Dal 2013 dirigeva con Annalisa Cosentino la collana di classici centroeuropei “Gli anemoni” (Marsilio). Aveva curato e tradotto opere di autori di lingua tedesca novecenteschi e contemporanei, da Ingerborg Bachmann a Thomas Bernard, da Elfriede Jelinek ad Arthur Schnitzler.(Repubblica)