«Secondo l’uso più antico, il giorno indicato per l’ordinazione episcopale è la “domenica”. Perché? Perché, come successore degli apostoli, il Vescovo viene ordinato nello stesso giorno in cui gli apostoli ricevettero lo Spirito Santo. La grazia episcopale è la continuazione del mistero della Pentecoste»: si legge così nel testo dell’omelia tenuta il 2 gennaio 2016, nel giorno di sabato, nei primi vespri della II Domenica dopo Natale, da Sua Ecc. Mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto – conconcelebranti Sua Ecc.za Mons. Felice di Molfetta, Amministratore Apostolico della Chiesa locale, e Sua Ecc.za Mons. Raffaele Calabro, vescovo di Andria, scomparso nel 2017 – nell’affollato Palazzetto dello Sport in Andria, durante l’ordinazione episcopale di mons. Luigi Renna, allora vescovo eletto della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.
Anche il quinto anniversario di ordinazione episcopale del vescovo Renna ricorre, quest’anno, nel giorno di sabato. Le ristrettezze imposte dalla necessità di limitare la diffusione del Covid-19 hanno, però, opportunamente suggerito di spostare la messa di ringraziamento a lunedì, 4 gennaio 2021, quando – con inizio alle ore 19 – Sua Ecc. Mons. Luigi Renna presiederà, nel pieno rispetto delle norme previste per il contenimento della pandemia, la solenne concelebrazione nella Cattedrale di Cerignola. Non fu scelta a caso la data di ordinazione episcopale dal vescovo Renna: in quel giorno, infatti, ricorre l’anniversario della scomparsa del venerabile mons. Giuseppe Di Donna (1901-1952), il vescovo che guidò la Chiesa di Andria fra il 1940 e il 1952, del quale il vescovo Renna era stato vice-postulatore della causa di beatificazione durante gli anni di impegno pastorale nella diocesi di Andria e di guida, in qualità di Rettore, della comunità del Pontificio Seminario Regionale «Pio XI» di Molfetta.
Voglio dire semplicemente una cosa:
Il pericolo di trasmissione Covid 19 durante le celebrazioni eucaristiche non è tanto la distanza tra le persone che, bene o male, si può controllare, ma è quando si da o fa la comunione in quanto le particole sono toccate di tante mani che, anche se lavate e disinfettate, possono essere veicolo di virus e batteri i quali, finendo sulle particole stesse vengono ingeriti da coloro che si comunicano. Questo vale per tutte le celebrazioni eucaristiche.
Con questo ho voluto semplicemente sottolineare un momento critico durante le celebrazioni per la diffusione del Covid 19.