E’ deciso a farla finita, ma tre agenti di Polizia gli salvano la vita, distogliendolo dall’insano gesto. Oggi quel padre, che, dopo una serie di momenti complicati, vedeva come unica via d’uscita il suicidio, ringrazia i poliziotti. Lo fa con una lettera scritta di suo pugno e indirizzata agli agenti e all’intero corpo di Polizia guidato dal vice Questore Loreta Colasuonno. «Voglio ringraziare tre Poliziotti del Commissariato di P.S. di Cerignola perché mi hanno salvato la vita e spero di guardare al futuro con occhi diversi e di condividerlo con le persone a me più care». Comincia così la missiva, nella quale l’uomo racconta per filo e per segno il suo progetto che, fortunatamente, non è giunto al triste epilogo.

«La mattina del primo marzo, in preda allo sconforto, mi sono recato presso la Stazione Ferrovia di Cerignola per farla finita – racconta -, poiché la vedevo come l’unica via di uscita. La mia ultima preoccupazione è stata avvisare il mio amico Giuseppe Ricci in servizio presso il Commissariato di Cerignola, per avvisarlo che il corpo che sarebbe stato trovato di lì a poco presso la stazione ferroviaria era il mio. Lui, unitamente ad altri due colleghi (Vincenzo e Roberto), mi hanno tenuto costantemente al telefono, cercando di farmi desistere dal compiere l’insano gesto; continuavano a farmi parlare, distogliendo i miei cattivi pensieri».

I tre agenti, intanto, si dirigevano in stazione per far desistere l’uomo dal tentativo di suicidio. «Dopo pochissimo tempo – spiega – vedevo giungere presso la Stazione Ferroviaria questi tre “angeli” che, dopo avermi afferrato per un braccio mi riportavano sulla banchina e rimanevano con me cercando di farmi riflettere. Purtroppo io, ancora molto scosso, cercavo nuovamente di farla finita, provando a lanciarmi sui binari all’arrivo di un convoglio. Loro anche questa volta mi hanno impedito di compiere l’estremo gesto e mi hanno fatto accomodare nell’autovettura di servizio e accompagnato presso il loro Commissariato. Presso il loro ufficio ho potuto riscontrare la grande umanità e professionalità che li contraddistingue. Infatti, mi hanno fatto sentire come se fossi in famiglia, aiutandomi a riflettere su cosa stavo per compiere. Sono riusciti anche a farmi riappacificare con la mia famiglia, la quale era giunta in Commissariato molto preoccupata per la mia ingiustificata assenza». Di fatto, senza l’intervento degli agenti, il racconto dei fatti sarebbe stato ben diverso. Nello scritto di questa persona c’è tutta l’umanità degli agenti, che spesso non viene fuori dalla fredda cronaca di certi eventi. «Voglio ringraziare a nome mio e di tutta la mia famiglia i tre poliziotti, Giuseppe, Vincenzo e Roberto, oltre che la Polizia di Stato, per avermi salvato la vita e dato ai miei figli la possibilità di crescere con il loro padre» conclude.

Gennaro Balzano
La Gazzetta del Mezzogiorno