È giunto al termine il percorso di prevenzione e di sensibilizzazione per il contrasto alla violenza di genere all’Alberghiero “G. Pavoncelli” di Cerignola. Il percorso, coordinato dalle docenti Marinella Caputo, Sonia Genovese, Donatella Fortarezza e Sabina Pellegrino è partito il 25 novembre “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” e si è concluso l’8 marzo “Giornata Internazionale della donna” per far sì che queste due date non fossero solo giornate di celebrazione, ma ciclo di lezioni di studio e riflessione autentica.
Il percorso, nato dalla collaborazione tra il Pavoncelli e l’Associazione ‘Impegno donna’, è stato vissuto dalle studentesse e dagli studenti con entusiasmo e partecipazione, grazie alla competenza di Lilli Antonacci, facilitatrice e operatrice di sportello, Daniela Cautadella, docente e psicologa, e Roberta Laccetti, al coordinamento e programmazione sociale. All’interno delle classi i ragazzi, disposti in cerchio, hanno indagato sul concetto di violenza e approfondito, tramite debriefing, la conoscenza sul tema Teen Dating Violence; hanno riportato su cartellone le parole chiave scaturite dalle riflessioni su esperienze personali e video proiettati in aula e arricchito, mediante l’analisi di statistiche, la conoscenza sui fenomeni di violenza nelle coppie di adolescenti. L’ultima fase del percorso ha visto il coinvolgimento attivo delle ragazze e dei ragazzi che hanno codificato su cartelloni murali i comportamenti positivi e negativi nelle relazioni. Obiettivo specifico è stato il riconoscimento delle differenze che esistono tra una relazione sana e una relazione d’abuso. Il percorso ha con successo contribuito al conseguimento delle cosiddette soft skill previste dalla Raccomandazione UE sull’apprendimento permanente, che al Pavoncelli sono considerate prioritarie e propedeutiche per la promozione delle hard skill, ovvero multilingustica, matematica, informatica e scientifica. Allora si acquisiscono certe e durevoli competenze cognitive, se si promuovono in senso compiuto anche e forse soprattutto quelle non cognitive, senza un intervento psicologo, ma principalmente pedagogico.