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    Covid: che inverno sarà? Quarantena, mascherine e smartworking: cosa può cambiare

    In Italia "stiamo assistendo a un'ondata periodica" di coronavirus, "con un rialzo dei casi che però negli ultimi giorni sembra già flettere"

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    “Stiamo assistendo a un’ondata periodica” di Covid, “con un rialzo dei casi che però negli ultimi giorni sembra già flettere”. Questo il quadro tracciato dal presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, nel suo intervento di apertura alla presentazione del quinto Rapporto sul Servizio sanitario nazionale oggi a Roma al Senato, in un passaggio sulla situazione epidemiologica attuale. A confermare lo scenario le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M. Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) secondo il quale i casi di Covid-19 stanno diminuendo in otto province italiane, sette delle quali si trovano al Sud e una al Centro (Potenza, Matera, Campobasso, Isernia, Avellino, Siracusa, Agrigento e Teramo). “I dati di questa settimana – ha spigato il matematico – saranno utili a confermare se si tratta realmente di discesa e non invece di stasi“. L’analisi indica inoltre che “scende da otto a quattro il numero di province con incidenza negli ultimi sette giorni, aumentata di almeno il 50% rispetto ai sette giorni precedenti”. Di queste province, tre sono al Nord (Aosta, Torino e Sondrio) e una è al Sud (Sassari), “dove però la crescita è iniziata in ritardo”, ha aggiunto Sebastiani. “I trenta valori più grandi dell’incidenza negli ultimi sette giorni sono di province situate al Nord e al centro, con un valore medio pari a circa 750 casi per 100.000 abitanti, mentre le trenta province con i valori più piccoli dell’incidenza sono al Sud o nelle Isole, con un valore medio di 210 casi per 100.000 abitanti. Si conferma quindi – ha detto l’esperto – la grande differenza tra Nord e Sud, molto verosimilmente dovuta al fattore climatico”.

    I nodi del nuovo governo

    Nelle prossime settimane, con l’avvio del nuovo esecutivo, si dovranno anche affrontare alcuni importanti nodi legati alla gestione della pandemia. Alla luce dell’andamento dei contagi si potrebbe infatti aprire una riflessione sull’uso delle mascherine, sulle regole dello smartworking e sulla quarantena. Come spesso si è detto è infatti necessario calibrare le norme sulla base della situazione epidemiologica relativa ai contagi ma anche -e soprattutto – alla pressione sugli ospedali, al momento sotto controllo. Per quanto concerne le mascherine (dal primo ottobre non più obbligatorie anche sui mezzi) al momento non è previsto a stretto giro alcun inasprimento delle norme ma un irrigidimento potrebbe arrivare in caso di una nuova fiammata di casi. “Questa è un’onda e non un’ondata, perché rispetto ai due anni passati abbiamo una situazione migliore dei casi gravi. Tra vaccinati e guariti, c’è una percentuale alta della popolazione protetta che però, riguardo i più fragili e gli anziani, dovrebbe continuare a proteggersi con la quarta dose” ha detto ieri Fabrizio Pregliasco, ricordando la necessità di mantenere comportamenti prudenti perché non è escluso che si possa arrivare a un picco di casi di circa 90mila contagi intorno a Natale. Il professore associato di Igiene all’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario Irccs Galeazzi, commentando le parole del direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia (che ha ribadito: “Niente paura, nessun allarme, stop catastrofismi. Abbiamo una grande immunità ibrida nel Paese che ha sempre dato prova di maturità”) ha spiegato: “oggi in ospedale abbiamo di fronte pazienti che gestiamo con una capacità di trattamento e assistenza superiore rispetto al passato e questo fa in modo che questa recrudescenza del Sars-CoV-2 possa essere gestita”.

    La curva

    Dopo settimane di curve in salita, il virus SarsCoV2 sembrerebbe aver iniziato a rallentare la propria corsa con un primo effetto: la diminuzione della velocità di crescita sia dei nuovi contagi e dei ricoveri nei reparti ordinari. Nelle scorse 24 ore erano 15.089 i nuovi contagiati, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime erano 51 ed il tasso di positività era del 18,1% (domenica era al 20,2%). Quanto alla situazione dei ricoveri, 216 i pazienti in terapia intensiva (domenica erano 211), ovvero 5 in più, mentre i ricoverati nei reparti ordinari hanno raggiunto quota 5.987, 288 in più. Un quadro epidemiologico in evoluzione, dunque, mentre resta forte l’invito di infettivologi e ministero a completare il ciclo vaccinale e fare il secondo booster (quarta dose), soprattutto nel caso di soggetti più a rischio come anziani e fragili.

    Verso stop quarantena?

    Uno dei nodi da sciogliere nelle prossime settimane sarà quello relativo alla quarantena. “Si deve intervenire sull’isolamento dei positivi uscendo dalla logica costrittiva” su Sars-CoV-2 “e gestirlo invece in modo sanitario. E’ arrivato il momento di allineare il Covid ad altre malattie infettive respiratorie: siccome è diventato un virus simile all’influenza, deve essere a questo equiparato. La modifica della quarantena è un ulteriore modo per convivere con il Sars-CoV-2. Mi auguro che lo stop alla quarantena sia tra primi provvedimenti che prenderà il nuovo Governo” ha detto all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, che in più occasioni ha fatto presente la sua posizione. D’accordo Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia: “La malattia da Sars-CoV-2 è cambiata nel tempo. Grazie anche alle vaccinazioni di massa e alla comparsa di Omicron, oggi è sempre più un raffreddore con mal di gola, tosse e febbre. Se a questo aggiungiamo che la rete di sorveglianza dei positivi non funziona più come prima, e tanti non vengono registrati, togliere la quarantena agli asintomatici è un passo in avanti. Le persone possono uscire indossando una Ffp2 e con senso di responsabilità rispetto ai fragili. Credo che una revisione della quarantena possa essere affrontata dal nuovo Governo”. (tratto da Il Giorno)

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