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    Cerealia Festival a Cerignola, il Piano delle Fosse tra passato e futuro

    Un evento a carattere socio-culturale e scientifico, organizzato dalla Pro Loco e dal CREA (Centro per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), in cui si è messo al centro il sistema il 'monumento all'aperto' con il suo importante valore storico e non solo

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    Si è svolto nel tardo pomeriggio di venerdì 9 giugno, nella cornice di Palazzo Fornari a Cerignola, l’importante evento dal titolo «Il piano delle fosse granarie di Cerignola-Un monumento a cielo aperto». La manifestazione rappresenta la prima tappa di Cerealia, un Festival di rilevanza nazionale ed internazionale dedicato a tutti i cereali, giunto alla sua XIII edizione. L’incontro ospitato nella città ofantina si inserisce in un percorso che tende a valorizzare e conservare il Piano delle Fosse Granarie, eredità storica della raccolta e della conservazione dei cereali. Questo vero e proprio monumento rappresenta l’espressione più significativa della civiltà contadina per diversi Paesi del Bacino del Mediterraneo, con Cerignola in particolare che oggi costituisce un caso unico al mondo, avendo mantenuto la struttura quasi nella sua interezza numerica (oltre 600 fosse). Un monumento “muto”, che deve invece raccontarsi tanto ai giovanissimi quanto ai visitatori, che ignorandone le origini rischiano spesso di scambiarlo per qualcos’altro. Il dibattito su come operare in questa direzione è stato animato da Maria Vasciaveo, presidentessa della Pro Loco di Cerignola, Elisabetta Lupotto, direttrice del centro di ricerca del CREA (Centro per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), Pasquale De Vita, dirigente di ricerca del CREA, Nicola Pergola, biblioteconomista e storico locale, autore del cortometraggio dal titolo “Il Piano delle Fosse di Cerignola”, con i saluti a distanza di Paola Sarcina, direttrice di Cerealia.

    «Cerealia è un festival che ogni anno si prolunga fino in autunno – spiega Maria Vasciaveo a lanotiziaweb.it -. Avendo le Fosse Granarie, questo monumento a cielo aperto che ci contraddistingue, siamo stati scelti come luogo di inizio di questo importante evento, che coinvolge anche realtà internazionali. Sapete che la Pro Loco è da sempre impegnata nella valorizzazione del territorio e le Fosse Granarie sono uno dei nostri punti cruciali. Ci rendiamo conto di quanto sia necessario rinnamorarci di questo luogo, perché siamo consapevoli di avere un unicum al mondo, ma molto spesso la cittadinanza scorda questa importanza. Per questo motivo noi cerchiamo di tenere i riflettori sempre accesi sul Piano delle Fosse, in modo da educare la cittadinanza, educare chi ancora non è consapevole di come trattare bene questo luogo affinché diventi, come oggi, palcoscenico di un evento che ci proietta in Italia e nel mondo». A dar man forte al lavoro svolto dalla Pro Loco ci sono il CREA e Cerealia, come tiene ad illustrarci Elisabetta Lupotto: «Cerealia è una rete nazionale ed internazionale nata per portare alla conoscenza del più ampio pubblico i molteplici aspetti del cereale come alimento fondante della civiltà del Mediterraneo. Frumento, olivo e vite sono i tre elementi che hanno permesso a queste civiltà di svilupparsi. Il CREA, con il suo programma, vuole onorare Cerealia anche perché uno dei suoi centri di ricerca dedicato alla cerealicoltura ha la sede principale proprio qui in Puglia, a Foggia. Come CREA – prosegue – abbiamo allestito un programma per Cerealia che consta, al momento, di 11 manifestazioni in tutta Italia. Ci abbiamo tenuto che questo evento, oggi 9 giugno, fosse a Cerignola perché gli Antichi Romani celebravano in questo giorno la festa dei “pistores”, che sono i mugnai. Siamo pienamente in sintonia con una linea culturale di tradizioni che vuole portare alla conoscenza del più ampio pubblico tesori come le Fosse Granarie, che molto spesso sono ignorati».

    Ci ha detto la sua anche Nicola Pergola, autore del citato (e prezioso) cortometraggio sul monumento, uscito all’inizio dell’anno: «Questo “monumento a rovescio”, come lo definì la Soprintendenza quando hanno operato il vincolo monumentale su questo bene, può essere un attrattore turistico notevole. Un monumento che oggi non ha altri esemplari almeno in Italia, mentre prima vi erano a Foggia, Manfredonia, San Paolo di Civitate, San Severo. Cerignola è l’unica che conserva ancora quasi intatto, e per miracolo, questo monumento che dovrebbe essere valorizzato. Innanzitutto, servirebbe una risistemazione del Piano – osserva lo storico locale – perché gli ultimi interventi sono stati più distruttivi che migliorativi: un intervento che vada a riqualificarlo e ridargli la sua natura. Questo bene, collegato ad altre realtà come il Museo del Grano, può essere uno strumento di conoscenza del passato ma anche qualcosa che nel presente lasci il segno. Penso sempre ad un progetto che venne fuori molti anni fa in una scuola media, da una classe in cui si ipotizzava un utilizzo del Piano delle Fosse come banca del germoplasma. Consiste nell’ospitare nelle fosse, che dovrebbero garantire una conservazione quasi eterna e perfetta, il grano e tutti gli altri semi che da tutto il mondo potrebbero arrivare a Cerignola per esservi, appunto, conservati. Un’idea forse fantastica, forse irrealizzabile, ma che ci piace pensare che un giorno o l’altro potrà essere presa in considerazione».

    L’evento, sostenuto anche dall’ADAF (Associazione Dottori in Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali) Foggia e patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Cerignola, si è concluso con la degustazione di prodotti enogastronomici locali offerti dagli sponsor e con i racconti in musica degli artisti Michele e Giustina Dell’Anno.

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