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    Cerignola, successo per la prima edizione del Festival “Jazz in Piazza”

    La due giorni musicale di Palazzo Fornari ha fatto registrare un bagno di folla. Una rassegna in cui talenti locali emergenti si sono prodotti assieme ad artisti rinomati del panorama jazz quali Gaetano Partipilo & The Boom Collective e Max Ionata

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    Ha riscosso un notevole consenso la prima edizione del Festival “Jazz in Piazza”, la due giorni musicale inclusa nel calendario della rassegna estiva CeriSummer. Organizzato dall’associazione Sud Music, con l’importante patrocinio dell’Amministrazione Comunale e il fondamentale sostegno di sponsor locali, l’evento ha richiamato a Palazzo Fornari, nelle serate del 30 e 31 agosto, una moltitudine di gente, appassionati o semplici curiosi, che ha potuto godere di ottima musica portata sul palco tanto da artisti emergenti quanto da nomi di assoluto rilievo del panorama jazz nazionale e non solo. «Ci siamo avvicinati a questo evento con apprensione, non sapendo ancora come avrebbe risposto la città» – ha confessato Valerio Sgarro, direttore artistico del Festival, a lanotiziaweb.it -. «Devo dire però che ho ricevuto diverse chiamate, diversi messaggi, anche complimenti a scatola chiusa da gente che ha sentito di farceli già solo per l’organizzazione del Festival in sé. Questo mi ha rincuorato».

    E le aspettative del numeroso pubblico accorso non sono state affatto deluse, grazie ad un’offerta musicale di nicchia e di indiscussa qualità. La prima serata, con la conduzione di Antonella Cappelli, è stata aperta con gli onori di casa di Valerio Sgarro (al sax) e del Gianluca Damiano (alla tastiera), i fondatori della Sud Music, che con il loro “Morricone in Jazz” hanno ripercorso, omaggiando a modo loro, le tappe più importanti della storia delle leggendarie colonne sonore cinematografiche dell’illustre maestro. A seguire, l’esibizione del giovane gruppo delle Unconventional Vibes (con Thomas Capozza, Marco Valerio, Francesco Mazzone e Marco Biancolillo), che con la sua freschezza ha intrattenuto, coinvolto e stupito i presenti. Il piatto forte è stato offerto da Gaetano Partipilo & The Boom Collective, un progetto 100% made in Puglia ma con una vivacità, un eclettismo, una contemporaneità che gli ha consentito di godere di una certa popolarità in tutta Italia e all’estero. «Il nostro è un progetto che nasce nel 2017 -spiega Gaetano Partipilo, sassofonista, compositore e capostipite del gruppo, a lanotiziaweb.it -. Avevo in mente di creare una formazione pugliese, con giovani musicisti che venissero da esperienze musicali diverse. È un progetto crossover in cui c’è un po’ di tutto, del funk, del soul, molto jazz, essendone la matrice. Nel tempo il nostro organico è mutato, non è mutata invece la visione un po’ avanguardista del jazz contaminato da sonorità attuali, dagli stimoli provenienti dal mondo che ci circonda dal punto di vista sonoro». Come detto, i Boom Collective hanno ricevuto consensi anche oltreconfine: dal Brasile alla Croazia, passando per l’Albania. Un dato che avvalora l’importanza di averli avuti fra gli ospiti di punta del Festival Jazz in Piazza, in merito a cui Partipilo dice la sua: «Eventi come questo sono fondamentali perché divulgano quello che è il nostro verbo. Se non ci fossero questi festival, noi non avremmo possibilità di suonare la nostra musica e la gente non avrebbe la possibilità di ascoltare quello che non compare sul mainstream. In radio non passano la nostra roba, men che meno in televisione. È una musica di nicchia che viene veicolata grazie a questi organizzatori, che sono veramente molto audaci a dar vita a rassegne di questo tipo. Ce ne vorrebbero molti di più».

    Headliner della seconda serata è stato il M° Max Ionata, considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena jazz contemporanea, con all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con alcuni dei migliori musicisti italiani e internazionali, tra cui Mike Stern, Bob Mintzer, Roberto Gatto, Dado Moroni, Stefano Di Battista, Gegè Telesforo, Fabrizio Bosso, Mario Biondi, Ornella Vanoni, Sergio Cammariere, Renzo Arbore e molti altri. Il M° Ionata è stato protagonista sin dalla mattinata di ieri, quando ha tenuto una seguitissima masterclass sull’improvvisazione jazz, materia di cui è docente presso il Conservatorio Pollini di Padova. Ai nostri microfoni, il sassofonista si è detto entusiasta di questa esperienza, spendendosi in elogi per la scena jazz locale: «Sono sempre felice di venire a suonare in Puglia. Ogni volta che torno qui trovo nuovi talenti e realtà che nascono ad altissimo livello. In questa regione sembra essere esploso qualcosa che porta freschezza a livello creativo. Anche alla masterclass di stamattina ho incontrato musicisti giovanissimi, giovani e meno giovani molto talentuosi e promettenti». Di fronte ad un panorama così fervido, l’auspicio di Max Ionata è che le Istituzioni e il mondo della cultura decidano di investire nella formazione musicale e in eventi come “Jazz in Piazza”, che possono rappresentare un antidoto al degrado e all’emarginazione sociale che affliggono il nostro territorio: «Il jazz, la musica e la cultura in generale, sono una medicina che cura tutto – spiega il sassofonista -. La musica insegna che il futuro è nell’onestà e nel bene reciproco ed educa al rispetto chi ti affianca sul palco. Se tu non “ami” la persona con cui stai suonando, non puoi fare musica. La musica è amore reciproco, quindi può essere la soluzione a tanti problemi».

    In serata, il M° Ionata, con il suo affiatato Hammond trio – in cui lo accompagnano Bruno Montrone (organo Hammond) e Dario Riccardo (batteria) – ha portato sul palco di Palazzo Fornari il jazz di Jim Rotondi, Miles Davis, Stevie Wonder, Fats Waller, Peter Bernstein e Hank Mobley. A condividere il palco con gli headliners anche ieri sera c’erano nomi e realtà della scena locale, come il raffinato duo piano e voce del M° Gianluca Damiano e della cantante Anna Sforza, e la chitarra classica del M° Cosma Orlando, accompagnato alle percussioni da Nicola Lopane.

    (articolo a cura di Gioacchino Matrella e Giovanni Rubino)

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