É stata sancita ufficialmente la separazione fra l’Audace Cerignola e Michele Pazienza, con la società gialloblu che a breve renderà noto il nome del suo sostituto. L’allenatore di San Severo, nel tg sportivo di Telesveva, ha spiegato le ragioni della mancata prosecuzione del rapporto con gli ofantini, ringraziando la società e ogni sua componente per il percorso compiuto in tre stagioni. «Sono state tre stagioni intense, ricche di soddisfazioni, di momenti poco felici e poi entusiasmanti. Grazie alla proprietà che ha affidato a me e al mio staff le risorse per centrare l’obiettivo del professionismo, ci siamo riusciti con gli sforzi economici ed un lavoro svolto con professionalità e dedizione. Sono grato a Nicola e Michele Grieco, alla signora Anna, il direttore sportivo Elio Di Toro, l’avvocato Rosario Marino, Michele Petrarolo, tutti coloro che a vario titolo hanno lavorato con e per l’Audace. Una tifoseria straordinaria, sempre vicini e pronti a sostenere i propri colori anche quando le fasi o i progetti non erano ambiziosi, soprattutto al primo anno. Hanno capito e non hanno fatto mai mancare il supporto».
Non è bastata una proposta di rinnovo triennale per convincere Pazienza a restare con il Cerignola, come conferma lui stesso, evidenziando le motivazioni del divorzio: «Mi è stata proposta la cosa dal presidente e dal ds, ma dentro di me ho avuto la sensazione di non riuscire a dare più di quanto fornito nel periodo trascorso insieme. Il modo migliore di portare rispetto ad una piazza che mi ha lanciato come allenatore era esprimere in maniera chiara e diretta le mie sensazioni – continua il tecnico -, fermarsi oggi e non magari più in avanti sapendo di non poter corrispondere le attese e i programmi dopo tre anni splendidi e che porterò sempre dentro. Auguro a tutto il mondo Audace il meglio possibile, con altre e nuove gratificazioni».
Sul suo futuro, nessuna direzione certa (se sarà Crotone, o chissà forse anche Foggia) ma solo la voglia di «cercare qualcosa che mi possa dar modo di continuare la crescita lavorativa, in un contesto diverso e con altri stimoli per lavorare al meglio, indipendentemente dalla categoria».