Pubblichiamo di seguito e integralmente, una nota stampa del sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, il quale si rivolge al parroco della chiesa di Santa Barbara, don Pasquale Ieva, a proposito dei rifiuti in via Corso Vecchio.
Don Pasquale Ieva, il parroco noto per aver fatto la campagna elettorale comunale in favore del candidato che aveva determinato lo scioglimento anticipato del consiglio comunale per accertate infiltrazioni mafiose nella vita economica ed amministrativa della nostra città, denuncia incuria ed omissioni nella pulizia di via Corso Vecchio e nella punizione di chi, abusivamente, ivi, scarica rifiuti. Don Pasquale non ama l’amministrazione Bonito al pari di tutti i fanatici sostenitori dell’ex Sindaco, del quale rimane tifoso, nonostante si predichi devoto di don Puglisi, martire dell’antimafia che, dall’alto dei cieli, certamente non gradisce siffatta, contradditoria devozione. L’amministrazione Bonito, gentile don Pasquale, quanto ai rifiuti, ha ereditato dall’amministrazione Metta, per la quale Ella si è battuto con tanta partecipazione, un vero e proprio disastro: commissariamento degli impianti di Forcone Cafiero, il fallimento di SIA, debiti SIA per 6 milioni di Euro, raccolta differenziata pari a zero, TARI elevatissima (la più alta nella regione). A parte ciò Ella non può aver dimenticato le montagne di rifiuti lasciati accanto a cassonetti non svuotati dal personale SIA una settimana si e l’altra pure, oltre alle tonnellate di rifiuti raccolti sul piazzale dell’interporto e qui lasciati per settimane! Ha mai speso una parola, don Pasquale, per questi attentati alla salute pubblica ed all’ambiente cittadino? E vengo alle sue domande retoriche. La pulizia delle strade è compito di una società che ha appaltato il servizio (appalto anch’esso ereditato) alla quale la municipalità ha chiesto insistentemente la raccolta straordinaria di rifiuti abusivamente abbandonati, spendendo risorse cospicue tratte dal bilancio comunale, anch’esso ereditato dal suo candidato di favore con un disavanzo pari a 17 milioni di Euro. Di più non siamo in grado di fare perché non abbiamo risorse sufficienti. Abbiamo promosso un sistema sanzionatorio assai rigido e contravvenzionato decine e decine di abusivi. Abbiamo collocato apparecchiature di sorveglianza e foto-trappole che ci hanno consentito gli interventi sin qui sintetizzati. Abbiamo ridotto la TARI, abbiamo ottenuto il decomissariamento degli impianti di trasformazione, stiamo realizzando un nuovo modello di raccolta e smaltimento che tra alcuni mesi la lascerà senza parole. Rispetto a tutto quanto resto in attesa di suoi consigli e proposte, messe da parte, auspico, le chiacchiere. Se vuole, sono a disposizione per una riflessione sulla importanza della figura di Don Puglisi nella lotta alla mafia.