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    Al “Righi” di Cerignola l’informatica si arricchisce dei sistemi cyberfisici

    Dal prossimo anno scolastico un nuovo percorso di studi: diploma tecnico in quattro anni con importanti innovazioni

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    Sono 171 in tutta Italia, 25 in Puglia, 3 in provincia di Foggia gli istituti superiori di ordinamento tecnico o professionale che hanno ricevuto l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito all’avvio della Filiera Tecnico-Professionale secondo il modello 4+2. In provincia di Foggia anche l’Augusto Righi di Cerignola è stato ammesso alla sperimentazione.

    Preside Maria Rosaria Albanese, in cosa consiste la sperimentazione tecnica quadriennale dell’Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni-Sistemi Cyberfisici che partirà il prossimo anno nell’Istituto che dirige?

    «Il progetto è stato elaborato dai Dipartimenti di Informatica ed Elettronica sulla base delle indicazioni dell’Avviso Ministeriale e consiste in un curricolo quadriennale di Informatica e Telecomunicazioni curvato sui sistemi Cyberfisici. Si tratta di un percorso che, nel rimodulare il monte ore dei cinque anni, valorizza gli studi nell’ambito dell’informatica e dell’elettronica con estensione dei contenuti tecnici e digitali verso la robotica e l’intelligenza artificiale».

    Sono previste novità anche dal punto di vista organizzativo?

    «Portare un percorso di 5 anni a 4 necessita di una profonda riorganizzazione delle metodologie di insegnamento-apprendimento che devono vedere lo studente protagonista di uno studio generativo e costruttivo. Per questo abbiamo progettato un percorso che, in quattro anni, consentirà ai ragazzi di approfondire le materie tecnico-scientifiche, sviluppare competenze multidisciplinari, svolgere alcune discipline con metodologia Clil».

    Quali sono le novità più rilevanti del percorso quadriennale informatico?

    «Focalizzo l’attenzione su due importanti aspetti: anzitutto il modello 4+2 che consente una diretta confluenza dei diplomati quadriennalisti, se lo vorranno, verso l’ITS Academy Apulia Digital Maker di Foggia nei cui percorsi biennali sono previste le aree di studio implementate nel nostro progetto; inoltre il percorso prevede una stretta sinergia con il mondo del lavoro in quanto alcune aziende del territorio si sono rese disponibili per portare il lavoro dentro il curricolo. I ragazzi potranno così consolidare le loro competenze già dai percorsi scolastici».

    Lei ritiene che questo progetto possa in qualche modo contrastare il grave fenomeno della dispersione scolastica?

    «Il progetto è orientato a tenere i ragazzi a scuola: infatti al primo anno abbiamo previsto il tempo prolungato per consentire a tutti, in particolare i più fragili, di poter fruire dell’aiuto dei docenti nelle attività di studio e di apprendimento. Il progetto tuttavia prevede anche attività da remoto».

    Quale diploma conseguiranno gli studenti iscritti al quadriennale di informatica?

    «Il diploma è in Informatica e Telecomunicazioni ricco di competenze e apprendimenti nell’ambito delle più innovative aree della tecnologia digitale, oggi particolarmente richieste dal mondo del lavoro».

    L’Istituto “Righi” già da qualche anno si è avviato sulla sperimentazione quadriennale. Come spiega questa scelta di campo?

    «Nel precisare che l’Istituto accoglie principalmente ottimi percorsi di durata quinquennale, ritengo tuttavia che la scuola debba essere anche luogo di ricerca e sperimentazione. In quest’ottica il Righi già dal 2018 attua una sperimentazione quadriennale nel proprio Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate con un buon livello di soddisfazione, anche da parte degli utenti. In tutta Europa l’istruzione superiore ha una durata inferiore a cinque anni e in alcuni settori disciplinari come quelli tecnico-scientifici molti Paesi sono più avanti di noi. Quindi è da ritenere che la qualità dell’apprendimento non sia nella durata dei percorsi ma nelle modalità di erogazione degli stessi e nella qualità degli insegnamenti. Studiare bene in meno anni è possibile e consente un più rapido inserimento nel mondo del lavoro o dell’istruzione terziaria. Pertanto sento di dover incoraggiare i ragazzi a riflettere su questa nuova opportunità senza prevenzioni e a venire a trovarci per iscriversi».

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