Pubblico delle grandi occasioni e scroscianti applausi per la prima de “La fortuna con la F maiuscola” – commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo e Armando Curcio nel 1942 – portata in scena ieri sera al Teatro Roma da ‘I Napoletani per Caso’. L’opera – che verrà replicata il 12, 13 e 14 aprile – racconta la storia del povero Giovanni Ruoppolo, che vive nella miseria con la moglie Cristina e il figlio adottivo Erricuccio, che soffre di un deficit cognitivo. La vita del protagonista verrà sconvolta, quando un giorno scopre di essere l’erede del ricco fratello Federico, da poco morto in America. Ma mettere le mani sul patrimonio fraterno non sarà affatto semplice.
Come ha spiegato a lanotiziaweb.it la regista Palma Perchinunno, la scelta di questo testo è dettata dalla contemporaneità del suo messaggio: «Abbiamo deciso di portare in scena questa commedia perché, sebbene abbia più di ottant’anni, trovo che sia ancora attuale. La vera protagonista di questa commedia è la miseria, che viene raccontata con amarezza, condita da sorrisi e lacrime. C’è una battuta del protagonista che chiude la commedia così: “E di carcerati (poveracci, ndr) come me, in questa Italia allo sbando, ce ne sono tanti e nessuno se ne accorge”. Penso sia una frase attualissima, secondo me, per i nostri tempi». Ieri sera la compagnia teatrale cerignolana ha offerto al pubblico una performance di livello, grazie a una regia e un’interpretazione rispettose dei canoni del teatro di Eduardo. La cura ai particolari e la fedeltà ai dettami del maestro partenopeo hanno fatto dimenticare al pubblico di trovarsi davanti a una compagnia amatoriale, «ma a noi piace definirci così – spiega Perchinunno – perché il termine “amatoriale” contiene l’amore per il teatro, che è quello che ci dà la forza per andare avanti».
Le ragioni di questo successo non risiedono però solo nella passione, ma anche nel duro lavoro e nel percorso di crescita collettivo e individuale della compagnia: «Andiamo in scena da più di trent’anni e quando abbiamo iniziato eravamo un gruppo di giovanissimi che col tempo sono diventati adulti. Al nucleo originale si sono uniti nuovi attori nel corso degli anni, mentre altri hanno proseguito la carriera nel settore del cinema e del teatro – racconta la regista -. E’ stato davvero meraviglioso vederci crescere. Ogni volta che ci esibiamo abbiamo un riscontro molto positivo dal pubblico, che ci gratifica con la sua presenza e gli apprezzamenti. Questo ci spinge ad andare avanti».
«Ci conosciamo da anni, ci troviamo bene e ci piace lavorare insieme. E quando il risultato finale è l’applauso del pubblico ne siamo davvero contenti», le fa eco Giuseppe Rendine, uno dei decani della compagnia, che ha interpretato il ruolo del protagonista, Giovanni Ruppolo. «Gran parte del merito va alla nostra regista, che riesce a plasmare su di noi i personaggi che interpreteremo». Secondo Giuseppe Cirulli, interprete del violento e geloso Don Vincenzo, l’esperienza de ‘I Napoletani per Caso’ può aiutare a diffondere tra le nuove generazioni la cultura del teatro: «La buona notizia di quest’anno è che alla compagnia si è unito il piccolo Francesco, che ha interpretato un bambino povero. Per me è importantissimo fare avvicinare le nuove generazioni al teatro, alla musica, all’arte in generale e cercare di staccarli un po’ dai social».