Il clan Piarulli è diventato il principale attore nel panorama criminale di Cerignola e del Basso Tavoliere. E’ quanto emerge dall’ultima relazione al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) al Parlamento, contente il report delle attività svolte nel semestre gennaio-giugno 2023.
I BUSINESS CRIMINALI Le risultanze delle operazioni di polizia giudiziaria confermano come i principali business del sodalizio criminale siano: «la gestione su larga scala del traffico di stupefacenti; i furti di mezzi anche speciali e di autovetture funzionali alla ricettazione-riciclaggio; il traffico di armi, di idrocarburi e di generi alcolici sofisticati». Gli inquirenti richiamano, in particolare, le operazioni “Il gatto e la volpe” – del gennaio 2023 -e “Cocktail” – del marzo 2023 – che hanno portato al fermo di ben trentasei soggetti. Sebbene in riduzione rispetto al passato, gli assalti ai portavalori, le rapine agli autotrasportatori e i furti ai caveau rimangono tra le principali attività criminali del gruppo. Le indagini, infatti, hanno dimostrato «la peculiare attitudine del sodalizio nella gestione, sia in fase organizzativa che in quella esecutiva, di eventi criminosi eclatanti e allarmanti per modalità e spregiudicatezza».
LE ATTIVITÀ DI RICICLAGGIO I lauti proventi delle attività illecite vengono poi sistematicamente riciclati nell’economia legale. Gli investigatori rilevano come il clan Piarulli disponga infatti «di un’elevata capacità finanziaria tale da riuscire a diversificare le operazioni di riciclaggio in varie attività economiche». Tra le attività di cui il sodalizio si serve per ripulire il danaro sporco, gli inquirenti individuano «gestione di sale ricevimento, alberghi, distributori di carburante, supermercati, autoparchi, aziende del settore agro-alimentare».
I RAPPORTI CON GLI ALTRI CLAN Non si registrano contrasti con l’altro clan operante a Cerignola, quello dei Ditommaso, che, al contrario, «collabora con il primo (Piarulli, ndr) in alcuni settori criminali ovvero in quello delle estorsioni, delle rapine e degli stupefacenti». In generale, la DIA evidenzia come la malavita cerignolana sia stata in grado di intessere sinergie e alleanze con i gruppi criminali dei centri limitrofi, in particolare con i Masciavè a Stornara, i Moretti-Pellegrino-Lanza a Foggia, i Raduano a Vieste e diverse personalità criminali della BAT.