Ha preso il via nella mattinata di martedì 23 aprile, con prima tappa al IV Circolo Didattico “Cesare Battisti” di Cerignola, il percorso di educazione e sensibilizzazione denominato ed ispirato dal progetto più ampio de “La porta della Felicità”. Accolti dal dirigente scolastico reggente, prof. Salvatore Mininno, gli alunni dell’IISS “Giuseppe Pavoncelli” di Cerignola, gli educatori del “Centro San Francesco”, i volontari dell’associazione “APEIS Mai Soli” hanno incontrato gli alunni più in tenera età dell’Istituto Scolastico di Piazza Ventimiglia, per riflettere assieme su tematiche delicate che riguardano il percorso di crescita individuale e collettivo.
È un progetto che ha radici profonde, i cui ideatori e curatori sono Rosalba Cipollino, educatrice e assistente alla comunicazione, Francesco Quinto, docente ed educatore, e Leonardo Lavecchia, musicista e regista, e che si articola come una versione 2.0 del viaggio nell’Inferno dantesco. A costituire i nuovi gironi infernali sono piaghe moderne quali bullismo, cyberbullismo, prepotenza, dipendenze, discriminazioni, giudizio, solitudine, mafie e violenza. E per un nuovo inferno dantesco c’è un nuovo Virgilio a fungere da guida e al fianco del quale intraprendere il cammino per tornare “a riveder le stelle”: si tratta di Riccardo Monopoli, ragazzo ventenne con autismo la cui tenacia lo ha reso ormai da tempo un punto di riferimento per diversi suoi coetanei, e non solo. «Ci siamo fatti ispirare da Dante, dal migliore, per aiutare quei bambini che si sono persi in “una selva oscura”. Ad accompagnarli fuori da lì sarà il nostro particolare Virgilio (Riccardo, ndr)», spiega Francesco Quinto alla sua giovanissima platea.
“La porta della felicità” è un progetto in continua evoluzione, che ha assunto nel corso del tempo le forme di monologo, romanzo a fumetti e musical, affinché attraverso linguaggi molteplici possa far giungere e attecchire il suo messaggio nelle menti e nei cuori di più persone possibili. Nel corso dell’evento della “Battisti” non sono mancati momenti toccanti, come le testimonianze di chi ha affrontato in prima persona alcuni dei demoni presenti nei gironi dell’Inferno 2.0, portandone oggi le cicatrici ma al tempo stesso rappresentando un esempio di riscatto e rinnovata speranza. I piccoli studenti presenti sono stati stimolati a riflettere e dibattere su questi temi, fino ad essere chiamati a usare la fantasia quando il prof. Quinto ha chiesto loro di immaginarsi viaggiatori nel tempo. Il riferimento di questo viaggio è Marco Ferrazzano, il giovane foggiano che nel gennaio del 2021 si è tolto la vita lanciandosi sui binari del tratto ferroviario Foggia-Bari, vessato da ripetuti atti di violenza ai suoi danni filmati e finiti persino sui social, e alla cui memoria il progetto de “La porta della felicità” è dedicato. Agli alunni è stato chiesto, infatti, come si sarebbero comportati se avessero avuto la possibilità di intervenire in favore di Marco, a differenza di chi allora avrebbe potuto e non lo ha fatto.
A chiusura dell’evento si è stretto il patto “Mai più!”, un giuramento laico per cui i ragazzi s’impegnano a non offendere mai più, non escludere mai più, non isolare mai più, non calpestare la dignità e i sogni dei più fragili mai più. Dopodiché è giunta per loro l’investitura a “Cavalieri della Porta della Felicità” da parte di Riccardo/Virgilio, onore ed onere che impegna ad aiutare sempre il prossimo in difficoltà. È un titolo che dura a vita, da adulti si può trasmettere a propria volta ai più piccoli, ma che – attenzione – si può perdere se si diventa bulli e prepotenti.