Dimitri Cocciuti e Pino Aprile i protagonisti di apertura di questa seconda giornata, alla Fiera del Libro di Cerignola. Ancora letteratura, intrighi storici e dialogo coi lettori. “Non lasciarti sfuggire” è il titolo del romanzo di Cocciuti, intervistato da Gioacchino Matrella, della redazione de lanotiziaweb.it. È la storia di quattro giovani amici, che in un’estate romana si ritrovano a chiarire gli irrisolti della propria vita: Chiara, attrice di successo, che dopo una vita trascorsa insieme al fidanzato storico viene lasciata all’improvviso e senza un motivo apparente; Marco, il classico Peter Pan che non vuole crescere mai: la sua passione è il sesso e nessuna relazione sembra interessargli, almeno fino a quando non conosce Valentina; Mattia che di notte diventa una drag queen e non è ancora pronto a fare coming out con la sua famiglia. Il centro di questa rete è Sacha, il quale ascolta e conforta i suoi amici dalla solita terrazza, una finestra sul caos di una giovinezza da risolvere.
Il risultato è un romanzo corale perfettamente riuscito, dove il singolo ha una precisa individualità ed è parte di un solido gruppo. Sullo sfondo campeggia Roma come protagonista e il quartiere di ambientazione è proprio quello di nascita di Cocciuti: «É impossibile raggiungere un totale estraniamento, per cui la vita personale dell’autore è sempre nel retroscena di ogni racconto. Nel mio romanzo si riconosce sia nel luogo di ambientazione che nella storia di certi personaggi, ispirata al vissuto di alcune persone a me vicine». Leggendo questo romanzo, si ha l’impressione di assistere ai fatti come se si svolgessero in una serie tv, fatta non solo di serate estive ma anche di discussioni importanti: la dipendenza affettiva, le paure della giovinezza, il coming out, l’HIV. Tutti temi questi, che nascano dal dovere di Cocciuti di essere sano strumento di comunicazione, delicato e capace di esprimere con leggerezza le difficoltà del nostro presente. Il messaggio che l’autore intende lasciare ai suoi lettori è contenuto sin dal titolo: «Non lasciarti sfuggire è l’esortazione che voglio accompagnare al mio racconto; in un momento storico-culturale come questo, abbiate sempre il coraggio di amare voi stessi e di non lasciarvi sfuggire».
Il secondo autore di questa mattinata è stato Pino Aprile, giornalista e affermato scrittore che, dopo il successo editoriale di “Terroni”, è diventato uno dei più amati del meridione. La sua nuova uscita è il romanzo storico intitolato “La brigante bambina”, che sviluppa la storia del brigantaggio nel panorama della lotta per l’unificazione d’Italia. Grazie alla mediazione di Vito Giannulo, Aprile ha avviato un iter non solo sulla trama del suo avvincente romanzo, ma anche sulle dinamiche poco note della storia del brigantaggio. La brigante bambina è l’eccezione di un mondo femminile sopraffatto dall’abuso e dalla violenza. Dalla catastrofe di queste guerre, le donne del Sud hanno raggiunto la loro emancipazione, svincolandosi da tutta quella rete di patriarcato in cui sono state imprigionate per anni. Per la prima volta la donna smette di essere oggetto sessuale e fiancheggia gli uomini in battaglia, anzi quasi li supera in capacità. Tutto ciò che è nel libro è storicamente attendibile, spiega Aprile, sono fatti realmente accaduti e riportati in forma letteraria.
Il dibattito si è poi concentrato su una frase rintracciabile tra le pagine: “il potere dà l’illusione di essere amati”. Secondo l’autore, gli uomini sono accomunati dagli stessi desideri e il primo di questi è sentirsi amati. Ma se l’amore richiede fatica e conquista, allora il potere dà l’illusione di raggiungere tutte quelle forme riflesse dell’amore, come il rispetto e l’ammirazione. In più offre all’uomo il privilegio di vendetta, per cui nel momento in cui il suo amore non è ricambiato, col potere può punire chi gli arreca delle mancanze. Insomma, il potere è una forma falsificata del rapporto d’amore ed è anche il mezzo più semplice per raggiungere quelle manifestazioni di cui l’uomo ha bisogno.