Il Tribunale del Riesame di Bari ha rimesso in libertà sei dei dieci agenti penitenziari indagati, per le violenze che sarebbero state perpetrate in danno di due detenuti presso il carcere di Foggia, nell’agosto 2023. Il Collegio (Presidente Mastrorilli, Giudici Schiraldi e Romanelli), con ordinanza emessa all’esito dell’udienza tenutasi lo scorso otto aprile, ha accolto l’istanza di riesame avanzata dagli indagati, annullando l’ordinanza applicativa delle misure cautelari detentive limitatamente ad alcuni dei capi di imputazione loro contestati. Tra i beneficiari del provvedimento c’è anche V.P., uno degli agenti indagati – assistito dall’Avv. Matteo Perchinunno di Cerignola e dall’Avv. Michele Di Gaetano di Stornara -, per il quale la Procura di Foggia aveva chiesto e ottenuto la detenzione domiciliare, sostituita dal Tribunale del Riesame con una interdittiva che gli ha permesso di tornare in libertà.
«Il Tribunale della Libertà di Bari ha parzialmente accolto le doglianze della difesa annullando la ordinanza impugnata in relazione ad un capo di imputazione (c.d. “tortura di stato”), così disponendo la immediata liberazione dell’indagato – spiega a lanotiziaweb.it l’Avv. Perchinunno -. Si resta in attesa del deposito delle motivazioni. Il procedimento è ancora nella fase delle indagini. Continueremo a seguire la vicenda con la massima attenzione al fine di dimostrare, nelle sedi opportune, la totale estraneità del nostro assistito dalle accuse che gli vengono mosse». I soggetti coinvolti nelle indagini sono quindici, tra agenti della polizia penitenziaria e personale carcerario, accusati di aver posto in essere condotte violente nei confronti di due detenuti e di aver tentato di insabbiare il tutto. Vengono loro contestati, a vario titolo, i reati di tortura, abuso d’ufficio e di autorità contro arrestati o detenuti, concussione, danneggiamento, falsità ideologica, omissione di atti d’ufficio, soppressione, distruzione e occultamento di atti.
Non ho mai letto che un detenuto che ha aggredito e ferito un Agente della P.P., senza, peraltro, un plausibile motivo, sia stato indagato e condannato. Mentre continuo a leggere, con sommo rammarico e dispiacere, di agenti inquisiti, arrestati e condannati, denunciati delle stesse presunte vittime. È una vergogna che gli Agenti oggetto di aggressioni quotidiane ad opera di soggetti ad usi alla violenza, all’oltraggio la facciano franca al contrario di quanto,invece, subisce il personale di custodia.
Come in altre occasioni suggerisco a tutto il personale della P.P. di procedere all’arresto dei delinquenti che si rendono responsabili di aggressioni e cagionato, ai malcapitati, lesioni di ogni genere, più o meno, gravi. Essi debbono avvalersi delle prerogative previste dal C.p.p., che li qualifica Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria e dei loro atti ne rispondono esclusivamente al Procuratore della Repubblica. Sono certo che le aggressioni cesserebbero notevolmente.
E’ il mondo al contrario, i malfattori sono difesi sempre ed hanno tanti avvocati, chi lavora, chi sta dalla parte della Legge ha solo da subire.
Una società fortemente malata che fa solo regali a chi é malato, il problema é che ormai siamo abituati a tutto cio’ e nessuno protesta, tutto va bene.