Secondo dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da un consigliere comunale di maggioranza e trapelate da Palazzo di Città, ci sarebbe la questione del ruolo di Savino Bonito (figlio del sindaco Francesco) il quale parteciperebbe attivamente alle funzioni politiche della compagine di governo cittadino, senza l’ufficialità di un ruolo all’interno della stessa. A tal proposito si registra una lettera inviata al Garante della Protezione Dati e al Prefetto di Foggia, da parte dell’ex primo cittadino Franco Metta.
«Da tempo denuncio pubblicamente e chiaramente la impropria ed illegittima presenza, quotidiana ed in tutti gli uffici del Comune, di un soggetto del tutto privo di ogni carica istituzionale e politica: tale Savino Bonito. Costui, in quanto figlio del Sindaco pro tempore, si ritiene abilitato, non solo a frequentare gli uffici comunali, ma anche a partecipare alle riunioni di Giunta Comunale; a dare disposizioni ai dirigenti ed ai funzionari comunali e agli impiegati dell’Ente; riceve – secondo il proprio gradimento – cittadini portatori di interessi rilevanti per l’ente comunale, imprenditori, appaltatori di servizi comunali, altri soggetti qualificati istituzionalmente, convoca e presiede riunioni degli eletti consiglieri comunali, accede liberamente ad ogni ufficio dell’ente, ne visiona la posta, riservata e non, dà disposizioni organizzative, decide nomine interne, distribuzione di deleghe e competenze tra i dipartimenti e all’interno dei dipartimenti. E tanto altro ancora. Esercita di fatto i poteri e le prerogative del Sindaco, per la “buona ragione” di esserne figlio di primo letto…Tutto ciò era ed è perfettamente noto a tutti, compresi i destinatari della presente nota».
Nessun provvedimento è stato adottato da parte delle Autorità interessate, con l’avvocato che prosegue: «Tali abusi e la ostinata passività dei funzionari competenti si sono consumati per mesi e mesi. Nell’ultima settimana alla mia voce inascoltata, si è aggiunta, però la segnalazione pubblica di un consigliere comunale, ripresa da tutta la stampa locale, da ogni sito che si occupi della città, dalle emittenti televisive della zona. In nessun modo queste ulteriori segnalazioni sono smentite o contestate, meno che mai negate. Anche perché quanto riferito è in città di pubblico e conclamato dominio». Metta dunque invita Prefettura (a conoscenza della situazione da tempo, sostiene il penalista), Garante della Protezione Dati anche a livello nazionale e i Parlamentari eletti nella circoscrizione del territorio affinché adottino le determinazioni del caso.
Metta nomino’il suo attuale genero Carletto assessore .
La legge vieta rapporti di parentela tra i componenti di una Giunta comunale, fecero un matrimonio religioso , ma i vincoli di parentela erano noti a tutti. E allora? Dov’è la coerenza?
D’Ercole Carletto percepiva lo stipendio di assessore .
Chi ricopre cariche pubbliche deve aver un comportamento lineare e avere un etica che non lascia adito a dubbi.
Un uomo pubblico che raggira le leggi che esempio da ai cittadini?