Torna la rubrica “Scrivo per…” dedicata alle segnalazioni dei cittadini: in questa occasione, diamo spazio ad una lettera giunta in redazione da un nostro lettore, nella quale si descrive la situazione di suo padre, impossibilitato a svolgere un esame cardiaco a Cerignola a causa delle liste d’attesa bloccate e quindi con l’obbligo di spostarsi verso altre sedi. L’interrogativo che si pone è se nel 2024 il diritto alla salute deve essere condizionato a tali dinamiche, con la Sanità non propriamente garantita ai cittadini più vulnerabili. Di seguito la missiva integrale.
Spett.le redazione buon pomeriggio,
sono il sig. Giuseppe Tessa residente a Cerignola (FG) e figlio di un paziente cardiopatico di 78 anni. A mio padre Antonio è stato prescritto un esame cardiaco Holter fra 3 mesi come follow up, dopo essere stato ricoverato 2 settimane fa nel reparto di cardiologia del presidio ospedaliero Tatarella di Cerignola. Ci siamo recati presso il cup della ASL di Cerignola per presentare il suddetto esame ma ci è stato detto che a Cerignola è impossibile effettuarlo perché le liste d’attesa sono bloccate. Pertanto ci hanno dato disponibilità su altre strutture della ASL nella provincia di Foggia a non meno di 35 km di distanza. Mio padre è cardiopatico, non può sottoporsi a viaggi per effettuare l’esame, che per l’Holter sarebbero addirittura 3: il primo per applicare l’apparecchio, il secondo per toglierlo dopo 24 ore e il terzo per ritirare il referto medico. Ma com’è possibile tutto questo? Possibile che nel 2024 a un soggetto cardiopatico non sia garantito il diritto alla salute sancito nella nostra carta costituzionale? Possibile che la sanità pubblica non venga garantita ai cittadini specie ai più indifesi e vulnerabili? Vi sarei grato se poteste porre all’attenzione delle autorità competenti questa problematica a tutela soprattutto delle fasce più deboli della popolazione. Ringraziando in anticipo per il vostro interesse colgo l’occasione per porgere distinti saluti.